L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

La Successione Lorenese in Toscana

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il geggi
view post Posted on 27/7/2010, 20:58 by: il geggi




Alessandro giace ormai cadavere in un lago di sangue,ed i suoi assassini,il cugino Lorenzino ed il suo servo Scoronconcolo,sono già usciti da Firenze diretti a Bologna,passando di Mugello.Procedono lentamente sulle strade ghiacciate,inoltre Lorenzino è sofferente per gli atroci dolori che gli provoca il morso di Alessandro che,nell'ultima disperata difesa,gli ha quasi reciso il pollice.Devono comunque cercare di essere il più possibile lontani da Firenze,quando verrà scoperto il loro misfatto.
Proprio in Firenze l'Ungaro,il capo della guardia personale del Duca,ricordiamo che questi aveva consegnato la propria scorta in una casa dirimpetto a quella (che era dove risiedeva Lorenzino)nella quale si sarebbe recato all'appuntamento galante,col preciso ordine di non uscire,l'Ungaro dicevamo,dopo qualche ora di attesa,non vedendo uscire il Duca,aveva dato l'allarme.
Si controllarono le stanze dove si pensava si trovasse Alessandro e così venne scoperto il suo cadavere.Subito si mandò a cercare per Lorenzino,forse ancora non vi erano sospetti su di lui:soltanto essendo egli il fedele compagno del sovrano,venne spontaneo cercarlo.
Quando si seppe che si era presentato nottetempo al vescovo Marzi per ottenere il lasciapassare per uscire di Firenze,il caso poteva dirsi risolto.
Un brutto quarto d'ora lo passarono anche l'Ungaro ed i suoi uomini che vennero interrogati da Ser Maurizio da Milano,il cancelliere degli Otto di Guardia e Balìa,ovvero il capo della polizia.Le guardie del corpo confermarono l'ordine categorico di non muoversi ricevuto dal sovrano:trasgredire ad un suo ordine significava scatenare la sua ira,cosa questa decisamente da evitare.Pertanto nessuna colpa venne mossa all'Ungaro ed ai suoi uomini.
Altre fonti affermano che le indagini presero un avvio diverso.Non trovando il Duca si pensò che questi potesse aver lasciato la città,quindi si chiese al vescovo Marzi,che deteneva le chiavi delle porte,notizie al riguardo.Questi riferì di non aver visto Alessandro ma Lorenzino che,particolarmente scosso e nervoso aveva chiesto il lasciapassare per recarsi dal fratello ammalato in Mugello:ma i due cugini erano stati visti dalle guardie del corpo ducali entrare allegramente in casa di Lorenzino! A quel punto venne perquisita la casa e scoperto il cadavere di Alessandro.
Il primo ad essere informato dell'accaduto fu il Cardinale Innocenzo Cybo,primo ministro del Duca nonché suo parente,essendo figlio di Maddalena de'Medici,figlia del Magnifico Lorenzo.
Per prima cosa il Cardinale ordinò che si richiamasse immediatamente da Città di Castello Alessandro Vitelli,il comandante dell'esercito del Duca,allo scopo di arginare una possibile sommossa interna ma,soprattutto,un possibile attacco dall'esterno che,stante le attuali condizioni,sarebbe risultato fatale.Inviò anche un dispaccio a Pisa a Lorenzo Cybo,suo fratello,comandante delle bande di quella citta,dicendo di recarsi immediatamente a Firenze con quanti più armati potesse,senza però specificarne il motivo.
Vennero poi inviati dei corrieri negli Stati confinanti ad intimare che non venisse dato asilo a Lorenzo de'Medici,regicida ed uccisore di un suo parente,ma che anzi lo si traesse in arresto.
Occorreva,a questo punto,che la notizia dell'assasinio del Duca non trapelasse in città,o comunque non prima dell'arrivo del Vitelli con le sue truppe,per altro non particolarmente affidabili.In ogni modo,bisognava guadagnar tempo!
I gentiluomini che la mattina dell'Epifania si recarono ad ossequiare il Duca si sentirono rispondere che avendo questi vegliato fino a tardi,stava ancora riposando.Molto opportunamente,per avvalorare questa notizia,le tende delle finestre delle stanze di Alessandro,che davano su via Larga,vennero lasciate chiuse.Inoltre vennero poste all'ingresso di Palazzo Medici,secondo una usanza del Duca nei giorni di festa,delle ceste contenenti balocchi e dolciumi destinati ai bambini fiorentini.
Alle prime ombre della sera del 6 Gennaio il cadavere del Duca venne portato,in gran segreto,nella chiesa di S.Giovannino,attigua a Palazzo Medici di via Larga e solo in seguito tumulato in Sagrestia Vecchia nella tomba di Lorenzo de'Medici Duca d'Urbino,suo supposto padre naturale.
Già il giorno successivo cominciarono a girare voci sul Duca:si diceva fosse gravemente malato ed essere stato ferito ed in pericolo di vita,tra l'altro iniziavano ad affluire in Firenze truppe armate e le Bande del Contado,la milizia nazionale creata proprio da Alessandro.
Perdurava comunque l'immobilismo del partito anti-mediceo,si pensò anche che fosse tutta una messinscena del Duca per far uscire allo scoperto i suoi nemici e poterli colpire.
Le forze in campo,in quel momento a Firenze,erano le solite.Il partito anti-mediceo era composto dai "Popolani" (ovvero quelle famiglie che tradizionalmente erano demandate per sorteggio od elezione al Governo della Città),molti dei quali si trovavano esiliati da Firenze col nome di "Fuoriusciti" ed il cui capo riconosciuto era il ricchissimo banchiere Filippo Strozzi ed i "Piagnoni" cioè i mistici fanatici che anche nella uccisione del Duca Alessandro videro la mano del Savonarola.
I "Grandi" che componevano nella larga maggioranza il Senato,con a capo Francesco Guicciardini ed erano filo-medicei nella misura in cui volevano impedire ai Popolani la presa di potere che avrebbe portato ad un intervento francese ed alla conseguente reazione imperiale,col risultato di un'altra guerra e di diventare definitivamente uno stato fantoccio della Francia o,peggio ancora,un vicereame spagnolo.
Un altro partito era rappresentato dalla Corte del defunto Duca,capeggiato dal Cardinale Cybo e puntava sostanzialmente a non perdere le posizioni conquistate.
Infine il "basso popolo" o "plebe",ovvero la gran massa dei fiorentini che non avevano alcun diritto politico ma che erano tradizionalmente filo-medicei.
A livello internazionale la questione fiorentina era di una certa rilevanza.
La fine improvvisa ed imprevista di Alessandro inasprì i conflitti esterni tra il Papato,la Francia e l'Impero.
La questione era semplice e complicata al tempo stesso,l'uso della forza avrebbe permesso ai rispettivi contendenti di tentare di raggiungere i propri obiettivi ma,vi erano delle complicazioni.
Papa Paolo III Farnese era sicuramente attratto di guadagnare alla sua Casa una Stato nell'Italia centrale ma questo voleva dire uscire dalla neutralità e scontrarsi con Carlo V.Più saggio cercare di ottenere Firenze per via diplomatica,ricordiamo la fuedalità reclamata dall'Imperatore,mettendo sul piatto l'aiuto dello Stato Pontificio verso Carlo V,contro i turchi e i luterani.
La Monarchia di Francia poteva contare sull'appoggio dei "fuoriusciti" e dei "popolani" ed avrebbe potuto accampare qualche pretesa dinastica in virtù del matrimonio di Caterina de'Medici col Duca d'Orleans,il futuro Re Enrico II.Ma trovandosi impegnata militarmente altrove non poteva partecipare ad un conflitto per Firenze che rappresentava comunque una questione marginale.Aveva buon gioco però a tener vive le aspettative dei fuoriusciti giusto per creare qualche imbarazzo agli imperiali.
Carlo V avrebbe potuto procedere abbastanza semplicemente all'annessione di Firenze ai propri stati ma,dato che in quel preciso momento stava cercando di stringere alleanza col Papato e con la Serenissima,un suo ingrandimento in Italia avrebbe potuto creare una qualche difficoltà.Quindi l'Imperatore,forte del suo diritto di feudalità sul Ducato di Firenze,cercava di fare in modo che questo non cadesse sotto l'influenza francese.
Torniamo a Firenze.Per scongiurare,o perlomeno ridurre,rischi di macchinazioni internazionali era di fondamentale importanza procedere alla successione al trono.
Torniamo alla bolla imperiale del 28 Ottobre 1530 ove era disposto che,mancando la linea legittima di Alessandro,il trono sarebbe passato << al più propinquo di detta Casa Medici della linea di Cosimo (il Vecchio ndr) e di Lorenzo (il Vecchio ndr) fratelli >>.Chi era il più propinquo nel Gennaio 1537 ? Non vi era dubbio alcuno: Lorenzo di Pierfrancesco ovvero il regicida che,ovviamente venne escluso dalla successione così come il fratello di lui cioè Giuliano de'Medici.Rimaneva un solo nome: Cosimo de'Medici di Giovanni dalle Bande Nere e di Maria Salviati!

segue...


 
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