L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

La Successione Lorenese in Toscana

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il geggi
view post Posted on 28/7/2010, 22:54 by: il geggi




CITAZIONE (elena45 @ 28/7/2010, 15:03)
Con la famiglia di Cosimo I de' Medici possiamo rifarci gli occhi: furono quasi tutti ritratti da Agnolo Bronzino.

(IMG:http://i28.tinypic.com/2v9ey6s.jpg).(IMG:http://i29.tinypic.com/k4fjf7.jpg)
Cosimo I de' Medici (1519-1574) e sua moglie Eleonora di Toledo (1522-1562).

(IMG:http://i27.tinypic.com/2ij4ec.jpg).(IMG:http://i32.tinypic.com/6puh6r.jpg)
Le figlie, Lucrezia (1545-1561) e Maria (1540-1557).

(IMG:http://i26.tinypic.com/1zwg1g7.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/2vmf0j5.jpg)
I figli Giovanni (1543-1562) e Garzia (1547-1562).

(IMG:http://i28.tinypic.com/n312yq.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/ethzz9.jpg)
I figli Francesco (1541-1587) e Ferdinando (1549-1609).

(IMG:http://i30.tinypic.com/2vkmf5c.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/34zg07p.jpg)
L'ultimogenito Pietro (1554-1604) e la figlia naturale Bia (1537-1542).

(IMG:http://i32.tinypic.com/21o8aq.jpg)
la figlia Isabella (1542-1576) ritratta da Alessandro Allori.

Come si vede dai dati anagrafici, la maggior parte di loro morì giovane.

Stupenda Elena...come le immagini che hai postato!
Grazie!
Mi dai lo spunto per fare un salto in avanti nella narrazione ed una incursione nella sfera privata di Cosimo I e della sua famiglia.

Isabella de'Medici-Orsini:bellissima,colta,amante delle lettere e delle arti,di carattere gioviale ed aperto e molto sensibile.Svenne durante le esequie del fratello,il Cardinale Giovanni.Venne fidanzata appena undicenne al Duca di Bracciano,Paolo Giordano Orsini,uomo rude di poca,per non dire nessuna,cultura:insomma,un carattere all'opposto di quello dell'Isabella.
Durante le lunghe assenze del marito,che ricoprì importanti cariche militari,si innamorò ricambiata del cugino di questi:Troilo Orsini,brillante,colto:sembrava fatto apposta per l'Isabella.
Il 16 Luglio 1576,nella villa di Cerreto Guidi,nelle vicinanze di Firenze,Isabella che si trovava in compagnia del marito,moriva improvvisamente.La partecipazione della morte della principessa,che venne inviato alle Corti estere,parlava di un accidente improvviso che la colse nell'atto di lavarsi i capelli e che la fece cadere priva di vita tra le braccia delle sue damigelle.La voce popolare che presto iniziò a girare diceva che invece fosse morta strangolata,per mano del marito,che aveva scoperto l'adulterio.Si vociferò che vi fosse,se non la partecipazione attiva,comunque della connivenza da parte della famiglia Medici a cominciare proprio dal GranDuca Francesco I,fratello della vittima.Dalle lettere che si scambiarono Francesco,il Cardinale Hernando (il futuro Fedinando I) ed il Duca di Bracciano non emergono,a dire il vero,elementi che possano comprovare i sospetti di uxoricidio.Certo è che invece Francesco I fu il mandante dell'omicidio di Troilo Orsini,avvenuto a Parigi nel Dicembre 1577,per mano di un certo Ambrogio Tremazzi.Questi scrisse una lettera ad un segretario del GranDuca,nella quale reclamava il compenso per il lavoro svolto: << Quando io mi mossi d'Italia per Parigi,acciò che S.A. havessi l'intento suo,cioè che il sig. Troylo Orsino morissi...et havendo poi effettuato quanto era l'animo di S.A.,per l'honore et reputazione del principe...richiedo oggi,per me e per il mio compagno Jeronimo Savorano una provvisione perpetua...per rimunerazione di questo fatto >>.
Nella villa di Cerreto Guidi,oggi di proprietà della Regione Toscana e sede del "Museo della Caccia",si racconta che il fantasma della sfortunata principessa vaghi inquieto tra le stanze.

Nel 1562 la vita di Cosimo I venne sconvolta da un triplice lutto.Da quel punto iniziò una repentina decadenza fisica e morale del GranDuca che dopo poco si ritirò dal governo del Paese lasciandolo nelle mani del figlio Francesco.
Su questo episodio si scatenò la propaganda anti-medicea e la diceria che ne nacque continuò,strano a dirsi,a perpetrarsi fino all'800 quando faceva buon gioco denigrare i Lorena ma anche i Medici.
Il GranDuca,o meglio il Duca,in quanto ancora era soltanto Duca di Firenze e di Siena,si trovava nella Maremma Pisana con parte della famiglia.
Durante una battuta di caccia i due fratelli,il Cardinale Giovanni ed il Principe Don Garzia,vennero a discussione per una preda abbattuta,la cosa degenerò e quest'ultimo accoltellò a morte il fratello.Cosimo,che aveva un debole per Giovanni,si scagliò su Garzia trafiggendolo mortalmente con la propria spada.La madre,alla vista di tale scempio,morì anch'essa.
Le cose nella realtà andarono un pochino diversamente.
Cosimo,con la moglie ed i figli Giovanni,Garzia e Ferdinando si trovava nel castello di Rosignano,nella Maremma Pisana,per seguire ed incentivare i lavori di bonifica.Si pensava anche che il clima marino potesse giovare alla Duchessa Eleonora già gravemente minata dalla tisi,non facendo i conti però con la malaria.
Il Cardinale Giovanni ne fu il primo colpito.Trasportato a Livorno vi morì il 21 Novembre.Garzia e Ferdinando si infermarono assieme,trasportati a Pisa,Garzia vi morì il 12 Dicembre.Ferdinando riuscì a guarire,rimanendo a lungo convalescente.La Duchessa Eleonora,stroncata dal dolore,dalla tisi e dalla malaria morì il 18 Dicembre.
Cosimo I al figlio Francesco,che si trovava in Spagna,partecipa la morte di Giovanni: << Al Cardinale tuo fratello gli pigliò una febbre maligna la domenica sendo a Rosignano (...) Il martedì mattina,volendo partire per Pisa,se li scoperse la febbre,et fu di tal qualità,che in termine di sei hore da sè stesso non si poteva volgere per il letto.Il mercoledì se li trasse sangue per la vena,et pareva che respirassi,ma in poche hore tornò a nuovi accidenti. (...) La mattina del venerdì,innanzi giorno,se li appiccò le mignatte,et nell'una e nell'altra volta se li trasse ben due libbre di sangue,con farli tutti li altri rimedii che si possevono,che mai non mancarono in casa.Il venerdì notte a dodici hore passò di questa vita...Di Livorno,li 21 di novembre 1562 >> .
Il Duca comunica,il 18 Dicembre, a Francesco la morte di Don Garzia: << (...) doppo l'esser quell'agnolo di don Garzia stato malato venti giorni,e dir li medici che qualche volta pareva lor netto (sfebbrato ndr);et stando per uscir di letto,gli ricominciò una febbre vehemente et assai ardente;et al secondo parossismo (attacco febbrile ndr) gli traevano sangue per le vena,circa sei oncie,e non giovando,e volendo andar la materia alla testa,l'altro dì susseguente di nuovo con le coppette se li trasse altre quattro oncie con esse.Crebbe sempre il male sin al settimo (giorno ndr),e nell'ottavo come fu la volontà di Dio,andò al cielo >>.



 
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