L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

La Successione Lorenese in Toscana

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il geggi
view post Posted on 31/7/2010, 00:55 by: il geggi




CITAZIONE (elena45 @ 29/7/2010, 08:21)
Conoscevo le storie, ma non con tutta questa dovizia di particolari. Grazie!

E' vero! Da quel bellissimo giovane che era, Cosimo I divenne un vecchio dal volto triste, che lo stesso Agnolo Bronzino dipingeva in età matura. Anche Eleonora, a causa della tisi, aveva perso la sua splendida bellezza:

(IMG:http://i30.tinypic.com/2e52s0w.jpg).(IMG:http://i26.tinypic.com/2ro15yc.jpg)

Cosimo ebbe un'amante storica, ma solo dopo la morte della moglie, che era molto più giovane di lui e che, stranamente, si chiamava come la moglie defunta: Eleonora degli Albizi. Da questa relazione nacque il figlio Giovanni, celebre architetto e condottiero.

Più tardi Cosimo sposò con matrimonio morganatico la gentildonna Camilla Martelli, anche lei molto giovane e molto bella. La figlia che nacque da questo matrimonio non lo era altrettanto. Entrambe furono colpite da gravi turbe mentali.

(IMG:http://i28.tinypic.com/w00t9z.jpg).(IMG:http://i32.tinypic.com/33ate6o.jpg)
Camilla Martelli (1545-1634) / Virginia de' Medici (1568-1615).

Un'altra brutta storia di quel periodo, e questa non fu una diceria, fu l'omicidio di cui si macchiò il figlio minore di Cosimo, Don Pietro, che uccise la moglie Leonora di Toledo, sua cugina, figlia di un fratello della madre.

(IMG:http://i30.tinypic.com/xp0xhc.jpg)
Alessandro Allori - Leonora di Toledo (1533-1576).

Don Pietro de'Medici ( Firenze 1554 - Madrid 1604 )

<< Serenissi.mo Signo.re
Stanotte a sei hore e venuto huno acidente a mia mogle et la mort[a] pero V.A. se lo pigli in pace et mi scriva quello che io ho [fare] et se io ho venire costa et quello che facia no altro.
humile ser.re et fratello
Don Pietro de Medici >>.
Così Pietro informava il fratello Francesco,GranDuca di Toscana,della morte della moglie,avvenuta nella villa di Cafaggiolo nella notte tra il 9 ed il 10 Luglio 1576.
Il 12 Luglio il GranDuca informava il fratello,Cardinale Ferdinando,a Roma:
<< Hier notte a cinque hore sopragiunse a Donna Leonora un'accidente tanto terribile che trovandosi in letto la soffocò senza che Don Pietro o altri potessino esser in tempo a coccorrerla con i rimedij,il che mi ha dato non poco travaglio (...) >>.
Ma al Re di Spagna fu confidato,per mezzo dell'ambasciatore toscano,Baccio Orlandini,tutto l'accaduto.Questo è il dispaccio che l'ambasciatore riceve da Firenze: << Sebbene nella lettera vi si dice dell'accidente di Donna Leonora,avete nondimeno a dire a S.Maestà Cattolica che il Signor Don Pietro nostro fratello l'ha levata egli stesso di vita per il tradimento ch'Ella
gli faceva con i suoi portamenti indegni di Gentildonna (...) Noi abbiamo voluto che la Maestà Sua sappia il vero;e con la prima occasione se li manderà il processo ove Ella conoscerà con quanta giusta cagione il Signor Don Pietro si sia mosso >>.

Nessuna remora dunque da parte del GranDuca di Toscana nel confessare al Re di Spagna,del quale era un vassallo,l'uxoricidio perpetrato dal proprio fratello ai danni di una appartenente ad una delle più nobili famiglie spagnole.
Par di capire dalle istruzioni di Francesco al proprio ambasciatore,che S.M. Cattolica avrebbe capito e giustificato l'operato del Principe toscano: un Re,un GranDuca,un Principe cadetto ma,in fondo,sempre uomini,che diamine!

Don Pietro de'Medici è forse la figura più squallida e meschina della Casa Medicea.
Nasce a Firenze il 3 Giugno 1554.
Nel 1571 sposa Dionora di Toledo,anch'essa nata a Firenze,da Don Garzia di Toledo e da Vittoria Colonna.Il 10 Febbraio 1573,dalla coppia,nasce il Principe Don Cosimo de'Medici,che morirà nel 1576 per dissenteria.
Già "Generale del Mare di Toscana",dopo l'uxoricidio,nel 1577 venne mandato alla Corte di Spagna,nella quale visse,a più riprese,molto a lungo.
<< (...) per vedere che si faccia uomo - scriveva Francesco I al Cardinale Ferdinando - da questa Casa et si levi dall'otio,il quale gli consuma vanamente i migliori anni della sua gioventù >>.
La vita che Pietro conduceva in Spagna era licenziosa,scostumata e soprattutto dispendiosa.
Il GranDuca gli scrive ripetutamente lettere di rimprovero,senza ottenere effetto,anzi,inziano da parte di Don Pietro pressanti richieste di denaro.
Prospero Colonna,che faceva parte della corte del Principe,domanda al GranDuca il permesso di rientrare in Italia,perché vedeva compromessa la sua dignità nel restare al servizio di Pietro.
Questi rimane in Spagna fino al 1584,sordo ai frequenti richiami del GranDuca che voleva che rientrasse in Toscana.Quando si decide a tornare vi sono per lui dei progetti matrimoniali in quanto occorre provvedere per la successione al trono.Don Pietro sembra volersi assoggettare ai voleri dei fratelli Francesco e Ferdinando,soltanto che,essendo pieno di debiti,chiede che gli siano pagati e solo dopo prenderà moglie! Sembra che non avesse a cuore neppure la continuità della Casa sul Trono di Toscana.
Nel 1586 è di nuovo in Spagna e comunque si cercano di tenere aperte trattative di matrimonio,però il Duca di Cardona rifiuta di dare la propria figlia a Don Pietro e questi respinge l'offerta di nozze con una figlia di Marcantonio Colonna,proposta dal cardinale Ferdinando.
Naturalmente continuano le richieste di "soccorso finanziario" alle quali Francesco,dopo un pò di tira e molla è costretto a concedere.
Salito al Trono Ferdinando I,questi affidò a Pietro il comando della flotta toscana che si recò a Marsiglia per portare a Livorno Cristina di Lorena,futura moglie di Ferdinando.
Dopo poco Pietro è di nuovo in Spagna e,nel 1593,sposa la portoghese Beatrice di Meneses,figlia del Duca di Villa Reale.L'unione è un fallimento,gli sposi vivono quasi sempre separati,anche a causa delle condizioni finanziare del Medici.
Continuano,intanto,le richieste di denaro al fratello ed alla cognata.
Se Ferdinando I persisterà nel suo rifiuto,Pietro si vedrà costretto a chiedere un aiuto a Filippo II,di modo che il GranDuca farà la figura del taccagno.Tutto questo viene notificato da Pietro allo stesso Ferdinando che va su tutte le furie.Tra l'altro bisogna dire che Pietro godeva dell'amicizia e della simpatia di Filippo II al quale sembra che,in maniera ignobile,facesse intendere che il fratello Ferdinando si stesse orientando verso un'alleanza con la Francia anche per il matrimonio contratto con Cristina di Lorena.
Pietro intentò anche,quella che oggi potremmo chiamare una "causa",contro Ferdinando,accusandolo di averlo,assieme al defunto Francesco I,privato dei propri beni ereditari.Cosa non vera perchè Pietro ricevette il Palazzo di via Larga,i possedimenti nel Pisano,inoltre possedeva le tenute del Trebbio,di Cafaggiolo,Careggi,Montepaldi ed il lago di Fucecchio.Arbitro della contesa,su invito del Re di Spagna,fu Papa Clemente VIII.
Sua Santità,valutato il tutto,non potè dare soddisfazione alle richieste di Don Pietro.
Ferdinando a Pietro: << I modi delle liti che [lei] ha voluto tener meco,mi hanno dato disgusto >>.
A quel punto,una volta sconfitto,si scusò col fratello e...ricominciò a chiedere denari.Non vi era soluzione di continuità e andò avanti cosi fino alla morte di Pietro.
In punto di morte scrive una toccante lettera al fratello al quale raccomanda i cinque figli naturali.Questi furono fatti venire a Firenze e furono posti sotto la tutela di Ferdinando I e successivamente di Cosimo II.
Pietro muore,probabilmente di peritonite,il 24 Aprile 1604 e venne inumato nella Chiesa dei P.P. Trinitari in Madrid,successivamente Ferdinando I lo fece traslare in San Lorenzo,a Firenze.

 
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