Simpaticissima |
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| Ludwig fu battezzato "Otto Federico Guglielmo", ma il nonno re Luigi I di Baviera espresse il desiderio al figlio e alla nuora che in suo onore il primo nome del neonato fosse cambiato in Luigi in quanto il giorno della nascita del piccolo era la ricorrenza di S. Luigi, patrono della Baviera e inoltre era il compleanno del re, nato nello stesso giorno. Fu così che sotto questi fausti auspici il piccolo erede al trono passo' alla storia come "Ludwig, il Re folle di Baviera". A 18 anni sali' al trono; era bellissimo e i sudditi avevano riposto in lui tutte le loro speranze per un regno glorioso, ma a 40 anni era diventato un grassone, gonfio eisantropo che si nascondeva agli sguardi indagatori della corte, dopo aver vissuto un'infanzia in solitudine e rinchiudendosi di conseguenza, in un succedersi di castelli sempre più fantastici. Ed ecco che alcuni membri della sua famiglia e del governo si coalizzano per deporlo, temendo per la solidità finanziaria del trono e la stabilità politica della Baviera. Ed ecco che si uccide. Ludwig aveva vissuto in un monda carente dal punto di vista affettivo, viveva isolato dal mondo che lo circondava. Non aveva cognizione degli eventi quotidiani. Avrà colpa qualcuno se poi nella sua solitudine cercava conforto nei racconti fantastici della corte di Luigi XIV a Versailles, nei miti degli antichi dei. Non gli si addiceva per nulla il mondo in cui viveva tanto che cercava rifugio nei fantasmi di Parsifal, di Lohengrin, di Luigi XIV e di M. Antonietta
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