CITAZIONE (Lucquoise @ 16/7/2010, 16:34)
Con il nulla no, ma per me c'è meglio, per chi vuole valutare Ludwig, dei 3 castelli...
Secondo me i castelli rimangono qualcosa di fondamentale per chi è interessato alla figura di Ludwig perché ricollegano quella che può essere una conoscenza di tipo culturale alla realtà dei fatti. Ludwig è una figura di interesse storico, e dunque i suo castelli non devono essere valutati solo in base al gusto artistico, ma in base al fatto che erano suoi (come si visita la casa di Elvis non perché è bella, ma perchè era di Elvis).
E’ l’esempio che abbiamo fatto prima: è chiaro che posso conoscere la storia d’Irlanda anche senza andare a Long Kesh, ma visitando quelle prigioni, qualcosa in più entra a far parte di me, qualcosa di vero, di reale, mi ricollega a quel passato, perché c’è dentro "quella" storia.
La stessa cosa (con le dovute differenziazioni di carattere storico) vale per i castelli di Ludwig.
CITAZIONE (Lucquoise @ 16/7/2010, 16:34)
Per me Ludwig non ha fatto la Storia, anzi, l'avrebbe volentieri disfatta. Era un'absolutista in un secolo dove pure le più assolutiste delle monarchie hanno capito - appunto - che sono gli uomini che fanno la Storia. Non voglio tornare sulla storia dei fondi Guelfi ma per me questo fu anche tradimento... e lasciare 4 000 000 di thalers (12 millioni di marks d'oro dell'epoca) di debiti al paese che aveva missione di guidare, cos'è ? Lo equivalgono delle tende ricamate ?
Ma la storia non la fanno soltanto i santi, la storia è storia, punto!
Che ti piaccia o no (mi pare proprio di no
) Ludwig è stato una parte della storia della Baviera, una storia piena di contraddizioni e di incoerenze, ma comunque storia.
Vedo che ti ha colpito la storia dei fondi Guelfi, io non giustifico Ludwig e non credo che fosse un buon sovrano, anche se inizialmente cercò di esserlo.
Però mi colpisce la sua tragedia esistenziale, e forse per questo tendo a comprenderlo e a cercare di motivare le sue azioni (questo non significa che giustifico ogni sua stramberia).
CITAZIONE (Lucquoise @ 16/7/2010, 16:34)
Non andare al posto mio per parallelismi medici... non ho mai detto quello. Un artista che crea, dunque donna al mondo può avere bisogna assoluto di solitudine. Un re si deve occupare dei suoi suditti e dei loro rapporti con il mondo onestamente e non vendergli a Bismarck per pagarsi un scenario per i propri sogni. Oppure abdica e vive secondo le proprie regole ... l'hanno fatto altri come Carlo Quinto, certamente più potente di Ludwig.
In quanto ai castelli non gli ha ne disegnati ne costruiti, gli ha voluti, per se ed unicamente per se.
Qua secondo me sbagli. Non è che un artista perchè deve creare può aver bisogno di solitudine, un uomo qualsiasi e per i più svariati motivi può averne bisogno.
Evidentemente Ludwig, anche se non era un artista, aveva bisogno di solitudine, aveva bisogno di un mondo diverso da quello in cui viveva (malgrado fosse un sovrano!! E chi può fargliene una colpa?!)
Luigi era un sognatore amante delle arti a cui è piovuto addosso il compito di guidare una nazione; e in quel momento tutti i suoi ideali si sono scontrati con le contraddizioni del suo ruolo.
Come se l'uomo si fosse scontrato con il monarca; nel cercare di fondere queste due essenze è nata una contraddizione fatta persona che era Luigi II.
Io capisco Luigi perché lo vedo prima come uomo e poi come re, tu invece osservi giustamente le sue mancanze, senza capire la sua tragedia personale. Ma qui nessuno dice che fu un re eccezionale!
Capisco che tu mi dici “Perché allora non abdicava?”
Non abdicava perché era un debole, perché non aveva la forza di abbandonare quella “missione divina” che non era in grado di compiere; ma ancora una volta, come fargliene una colpa?