| Ludwig non aveva turbe psichiche, soffriva di depressione ed il fatto che il suo mondo di sogno lo scambiasse per concretezza era una cosa assolutamente normale, soltanto che, all'epoca, la disciplina della psicologia era agli esordi e i centri di ascolto per chi avesse dei disagi non esistevano. Tutto questo, in quei tempi, era considerata pazzia ma, in realtà, non è così. Il fatto di vivere in un mondo immaginario, spesso e volentieri, è per sentire di meno il peso di alcuni disagi, solitamente, avere degli interessi o situazioni diverse dai propri coetanei o dalla maggioranza. Praticamente, continuare a pensare che i desideri si avverino è un modo di sperare che un giorno il destino ti "premiasse" con qualche cosa di bello e , quindi, il tuo essere diverso dalla norma è riscattato. Anche io , tanto tempo fa, ho vissuto una situazione un pò similare a quella di Ludwig , proprio perchè avevo degli interessi diversi dalla gente della mia età ed ero quasi sempre esclusa da tutto. Poi, fortuna vuole che ho incontrato amici e il mio ragazzo che mi hanno accettano per quella che sono. Cmq, il percorso per uscire da questa cosa è faticoso e lungo, anche perchè, quando ti accorgi che questo riscatto non puoi averlo, è come avere un brusco risveglio.
Scusate se ho fatto questa spiegazione lunga e contorta ma spero di avervi dato una piccola idea
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