| Io sono convinta che non ci siano state relazioni extraconiugali, non nel senso vero e proprio del termine. Non era uno stinco di santo, assolutamente no e non è certo per una questione di fedeltà e rispetto che non si è concessa. Penso che la questione riguardi principalmente il rapporto traumatico avuto con il genere maschile nella figura di Franz. Sissi era una sognatrice. Come tutte le ragazzine con un minimo di sensibilità poetica vedeva all'amore come ad un qualcosa di etereo e sfuggente, come ad un'immensa opera d'arte. Che trauma dovette essere essere posseduta in modo così poco galate da un uomo che per la prima volta, in quindici anni, ad una ragazzina nutrita di sogni, mostra per la prima volta la, e non neghiamolo, compotente anche un po' brutale del rapporto fisico. A meno che non sia una ragazzina completamente disinibita fin da piccola, qualsiasi ragazza prova una certa e innegabile "paura del pene", visto non solo come arma di piacere, ma come strumento di dominio, come una penetrazione dolorosa e forzata e non solo richiesta dalle circostanze matrimoniali, ma da quelle sociali, una sessualità necessaria e che neseccariamente doveva frettolosamente essere messa su. Franz aveva avuto altre esperienze prima del matrimonio. Almeno così si dice. Ma Sissi vide quella prima notte di nozze come una violenza. Perchè? non credo fosse perchè Franz sia stato brutale, non mi sembra il tipo. Ma per una naturale reazione ad un rapporto sessuale primo che è concesso per dovere, su una ragazzina nutrita di sogni. Credo che nei suoi amori Sissi ricercasse di mantenere viva la sfuggevolezza e la bellezza di qualcosa che non doveva essere macchiato da un mero istinto bestiale come il sesso, che non viveva con serenità, che non considerava piacevole nè poetico. Che magari considerava sporco, memore di quella prima esperienza deludente. Capita a molte ragazze anche molto più grandi che dopo una prima volta dolorosa ed irruente per tutta la vita temeranno inconsciamente la penetrazione. E nonostante questo ne fanno continua allusione, nei pensieri, nelle poesie. Desiderano la penetrazione, ma la desiderano diversa da quel che è. La penetrazione di cui parlava Sissi era penetrazione pulita e non invasiva dello spirito. Anche il problema del contatto con le folle e del contatto fisico. Credo risalisse a questa avversione per una penetrazione in senso non letterale invadente ed oppressiva, che la rendeva vulnerabile e la spogliava della propria corazza. Non che non desiderasse l'amore. Ma è probabile che temesse che, una volta sopportata e superata la paura del rapporto sessuale, questo potesse far volar via la poesia, con la quale, con fatica, cercava di nutrire i rapporti con le persone. Voleva eliminare la componente puramente materiale da tutte le cose, estrapolare la bellezza dalla mera e corruttibile materia, per la quale, spesso ,provava repulsione. Detto questo, mi sembra quasi che sia tutto collegato: il rapporto spesso sprezzante con i figli e con coloro che non possedevano una bellezza tale, di spirito e corpo, che li rendesse "guardabili" da occhi così eletti, le beffe agli uomini innamorati di un corpo e desiderosi di una relazione anche fisica, verso gli stessi pretendenti. Chi non comprendeva o non era abbastanza eletto da poter entrare in quest'ottica, era visto come un misero e patetico essere legato alla materia dele cose e incatenato alla terra dei mortali. Secondo voi?
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