sul forum dedicato a Trieste dove scrivo di solito ho già messo le foto che sto per riproporvi, ma siccome non tutti possono capire il mio dialetto, ve le ripropongo in italiano: in piazza della Libertà (al tempo Piazza della Stazione).
fu realizzata nel 1912 per volontà popolare la statua all'Imperatrice, fatta poi smontare nel 1921 dagli italiani. E' tornata al suo posto il 05.09.1997, anche se in una posizione leggermente decentrata.
Un giornale dell'epoca, "L'osservatore triestino" la descriveva come segue:
[. .. ] Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L'altorilievo di sinistra raffigura l'omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s'appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l'Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l'Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell'lstria che con passo affaticato s'avvia verso il trono. [. . .].
Ancora "L'osservatore triestino" continuava dicendo che
[. .. ] A destra l'artista ha simboleggiato genialmente il culto dell'Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un'altra se ne sta pensosa presso un'opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un'opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all'indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell'Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta "Elisabetta" in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città [. . .].
Questo era il documento (scritto anche in sloveno ed in tedesco) con la quale si decise di raccogliere i fondi per l'opera:
"Comitato operaio per l'erezione a Trieste di un monumento a S.M. la defunta Imperatrice Elisabetta d'Austria", 1 ottobre 1901, Trieste
Concittadini e comprovinciali
In tutti è segnato indelebilmente il lugubre ricordo della sera del 10 settembre 1898 [...]
Un grido di doloroso stupore e di immensa indignazione si levò nel petto di tutte le genti civili per tale esacrando delitto.
La nostra popolazione del Litorale, non fu seconda ad alcun altra provincia della Monarchia nel rendere tributo del pianto e della venerazione all'Augusta vittima della nefanda tragedia di Ginevra. [...]
Di fronte all'immagine venerata dell'Augusta Imperatrice che tutti serbiamo religiosamente nella memoria, [...] devono scomparire tutte le differenze, tutte le distinzioni di confessione, di partito, e noi non dubitiamo che la popolazione del Litorale col consueto suo nobile slancio risponderà unanime e concorde all'appello, e tutti si affretteranno a porgere secondo le proprie forze l'obolo, affinchè sorga in breve il monumento in una delle piazze di Trieste colla sculta effigie della indimenticabile Imperatrice e Regina.
Per la direzione del comitato organizzatore.
Giovanni Scocigorich