L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

La Successione Lorenese in Toscana

« Older   Newer »
  Share  
il geggi
view post Posted on 27/7/2010, 20:58




Alessandro giace ormai cadavere in un lago di sangue,ed i suoi assassini,il cugino Lorenzino ed il suo servo Scoronconcolo,sono già usciti da Firenze diretti a Bologna,passando di Mugello.Procedono lentamente sulle strade ghiacciate,inoltre Lorenzino è sofferente per gli atroci dolori che gli provoca il morso di Alessandro che,nell'ultima disperata difesa,gli ha quasi reciso il pollice.Devono comunque cercare di essere il più possibile lontani da Firenze,quando verrà scoperto il loro misfatto.
Proprio in Firenze l'Ungaro,il capo della guardia personale del Duca,ricordiamo che questi aveva consegnato la propria scorta in una casa dirimpetto a quella (che era dove risiedeva Lorenzino)nella quale si sarebbe recato all'appuntamento galante,col preciso ordine di non uscire,l'Ungaro dicevamo,dopo qualche ora di attesa,non vedendo uscire il Duca,aveva dato l'allarme.
Si controllarono le stanze dove si pensava si trovasse Alessandro e così venne scoperto il suo cadavere.Subito si mandò a cercare per Lorenzino,forse ancora non vi erano sospetti su di lui:soltanto essendo egli il fedele compagno del sovrano,venne spontaneo cercarlo.
Quando si seppe che si era presentato nottetempo al vescovo Marzi per ottenere il lasciapassare per uscire di Firenze,il caso poteva dirsi risolto.
Un brutto quarto d'ora lo passarono anche l'Ungaro ed i suoi uomini che vennero interrogati da Ser Maurizio da Milano,il cancelliere degli Otto di Guardia e Balìa,ovvero il capo della polizia.Le guardie del corpo confermarono l'ordine categorico di non muoversi ricevuto dal sovrano:trasgredire ad un suo ordine significava scatenare la sua ira,cosa questa decisamente da evitare.Pertanto nessuna colpa venne mossa all'Ungaro ed ai suoi uomini.
Altre fonti affermano che le indagini presero un avvio diverso.Non trovando il Duca si pensò che questi potesse aver lasciato la città,quindi si chiese al vescovo Marzi,che deteneva le chiavi delle porte,notizie al riguardo.Questi riferì di non aver visto Alessandro ma Lorenzino che,particolarmente scosso e nervoso aveva chiesto il lasciapassare per recarsi dal fratello ammalato in Mugello:ma i due cugini erano stati visti dalle guardie del corpo ducali entrare allegramente in casa di Lorenzino! A quel punto venne perquisita la casa e scoperto il cadavere di Alessandro.
Il primo ad essere informato dell'accaduto fu il Cardinale Innocenzo Cybo,primo ministro del Duca nonché suo parente,essendo figlio di Maddalena de'Medici,figlia del Magnifico Lorenzo.
Per prima cosa il Cardinale ordinò che si richiamasse immediatamente da Città di Castello Alessandro Vitelli,il comandante dell'esercito del Duca,allo scopo di arginare una possibile sommossa interna ma,soprattutto,un possibile attacco dall'esterno che,stante le attuali condizioni,sarebbe risultato fatale.Inviò anche un dispaccio a Pisa a Lorenzo Cybo,suo fratello,comandante delle bande di quella citta,dicendo di recarsi immediatamente a Firenze con quanti più armati potesse,senza però specificarne il motivo.
Vennero poi inviati dei corrieri negli Stati confinanti ad intimare che non venisse dato asilo a Lorenzo de'Medici,regicida ed uccisore di un suo parente,ma che anzi lo si traesse in arresto.
Occorreva,a questo punto,che la notizia dell'assasinio del Duca non trapelasse in città,o comunque non prima dell'arrivo del Vitelli con le sue truppe,per altro non particolarmente affidabili.In ogni modo,bisognava guadagnar tempo!
I gentiluomini che la mattina dell'Epifania si recarono ad ossequiare il Duca si sentirono rispondere che avendo questi vegliato fino a tardi,stava ancora riposando.Molto opportunamente,per avvalorare questa notizia,le tende delle finestre delle stanze di Alessandro,che davano su via Larga,vennero lasciate chiuse.Inoltre vennero poste all'ingresso di Palazzo Medici,secondo una usanza del Duca nei giorni di festa,delle ceste contenenti balocchi e dolciumi destinati ai bambini fiorentini.
Alle prime ombre della sera del 6 Gennaio il cadavere del Duca venne portato,in gran segreto,nella chiesa di S.Giovannino,attigua a Palazzo Medici di via Larga e solo in seguito tumulato in Sagrestia Vecchia nella tomba di Lorenzo de'Medici Duca d'Urbino,suo supposto padre naturale.
Già il giorno successivo cominciarono a girare voci sul Duca:si diceva fosse gravemente malato ed essere stato ferito ed in pericolo di vita,tra l'altro iniziavano ad affluire in Firenze truppe armate e le Bande del Contado,la milizia nazionale creata proprio da Alessandro.
Perdurava comunque l'immobilismo del partito anti-mediceo,si pensò anche che fosse tutta una messinscena del Duca per far uscire allo scoperto i suoi nemici e poterli colpire.
Le forze in campo,in quel momento a Firenze,erano le solite.Il partito anti-mediceo era composto dai "Popolani" (ovvero quelle famiglie che tradizionalmente erano demandate per sorteggio od elezione al Governo della Città),molti dei quali si trovavano esiliati da Firenze col nome di "Fuoriusciti" ed il cui capo riconosciuto era il ricchissimo banchiere Filippo Strozzi ed i "Piagnoni" cioè i mistici fanatici che anche nella uccisione del Duca Alessandro videro la mano del Savonarola.
I "Grandi" che componevano nella larga maggioranza il Senato,con a capo Francesco Guicciardini ed erano filo-medicei nella misura in cui volevano impedire ai Popolani la presa di potere che avrebbe portato ad un intervento francese ed alla conseguente reazione imperiale,col risultato di un'altra guerra e di diventare definitivamente uno stato fantoccio della Francia o,peggio ancora,un vicereame spagnolo.
Un altro partito era rappresentato dalla Corte del defunto Duca,capeggiato dal Cardinale Cybo e puntava sostanzialmente a non perdere le posizioni conquistate.
Infine il "basso popolo" o "plebe",ovvero la gran massa dei fiorentini che non avevano alcun diritto politico ma che erano tradizionalmente filo-medicei.
A livello internazionale la questione fiorentina era di una certa rilevanza.
La fine improvvisa ed imprevista di Alessandro inasprì i conflitti esterni tra il Papato,la Francia e l'Impero.
La questione era semplice e complicata al tempo stesso,l'uso della forza avrebbe permesso ai rispettivi contendenti di tentare di raggiungere i propri obiettivi ma,vi erano delle complicazioni.
Papa Paolo III Farnese era sicuramente attratto di guadagnare alla sua Casa una Stato nell'Italia centrale ma questo voleva dire uscire dalla neutralità e scontrarsi con Carlo V.Più saggio cercare di ottenere Firenze per via diplomatica,ricordiamo la fuedalità reclamata dall'Imperatore,mettendo sul piatto l'aiuto dello Stato Pontificio verso Carlo V,contro i turchi e i luterani.
La Monarchia di Francia poteva contare sull'appoggio dei "fuoriusciti" e dei "popolani" ed avrebbe potuto accampare qualche pretesa dinastica in virtù del matrimonio di Caterina de'Medici col Duca d'Orleans,il futuro Re Enrico II.Ma trovandosi impegnata militarmente altrove non poteva partecipare ad un conflitto per Firenze che rappresentava comunque una questione marginale.Aveva buon gioco però a tener vive le aspettative dei fuoriusciti giusto per creare qualche imbarazzo agli imperiali.
Carlo V avrebbe potuto procedere abbastanza semplicemente all'annessione di Firenze ai propri stati ma,dato che in quel preciso momento stava cercando di stringere alleanza col Papato e con la Serenissima,un suo ingrandimento in Italia avrebbe potuto creare una qualche difficoltà.Quindi l'Imperatore,forte del suo diritto di feudalità sul Ducato di Firenze,cercava di fare in modo che questo non cadesse sotto l'influenza francese.
Torniamo a Firenze.Per scongiurare,o perlomeno ridurre,rischi di macchinazioni internazionali era di fondamentale importanza procedere alla successione al trono.
Torniamo alla bolla imperiale del 28 Ottobre 1530 ove era disposto che,mancando la linea legittima di Alessandro,il trono sarebbe passato << al più propinquo di detta Casa Medici della linea di Cosimo (il Vecchio ndr) e di Lorenzo (il Vecchio ndr) fratelli >>.Chi era il più propinquo nel Gennaio 1537 ? Non vi era dubbio alcuno: Lorenzo di Pierfrancesco ovvero il regicida che,ovviamente venne escluso dalla successione così come il fratello di lui cioè Giuliano de'Medici.Rimaneva un solo nome: Cosimo de'Medici di Giovanni dalle Bande Nere e di Maria Salviati!

segue...


 
Top
view post Posted on 28/7/2010, 14:03
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Con la famiglia di Cosimo I de' Medici possiamo rifarci gli occhi: furono quasi tutti ritratti da Agnolo Bronzino.

.
Cosimo I de' Medici (1519-1574) e sua moglie Eleonora di Toledo (1522-1562).

10-Isabella-de-Medici
Le figlie, Isabella (1542-1576) e Maria (1540-1557).

.
I figli Giovanni (1543-1562) e Garzia (1547-1562).

.
I figli Francesco (1541-1587) e Ferdinando (1549-1609).

.
L'ultimogenito Pietro (1554-1604) e la figlia naturale Bia (1537-1542).

11-Lucrezia-de-Medici
La minore delle figlie, Lucrezia de Medici (1545-1561)

Come si vede dai dati anagrafici, la maggior parte di loro morì giovane.

Edited by elena45 - 29/10/2018, 11:59
 
Top
il geggi
view post Posted on 28/7/2010, 22:54




CITAZIONE (elena45 @ 28/7/2010, 15:03)
Con la famiglia di Cosimo I de' Medici possiamo rifarci gli occhi: furono quasi tutti ritratti da Agnolo Bronzino.

(IMG:http://i28.tinypic.com/2v9ey6s.jpg).(IMG:http://i29.tinypic.com/k4fjf7.jpg)
Cosimo I de' Medici (1519-1574) e sua moglie Eleonora di Toledo (1522-1562).

(IMG:http://i27.tinypic.com/2ij4ec.jpg).(IMG:http://i32.tinypic.com/6puh6r.jpg)
Le figlie, Lucrezia (1545-1561) e Maria (1540-1557).

(IMG:http://i26.tinypic.com/1zwg1g7.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/2vmf0j5.jpg)
I figli Giovanni (1543-1562) e Garzia (1547-1562).

(IMG:http://i28.tinypic.com/n312yq.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/ethzz9.jpg)
I figli Francesco (1541-1587) e Ferdinando (1549-1609).

(IMG:http://i30.tinypic.com/2vkmf5c.jpg).(IMG:http://i30.tinypic.com/34zg07p.jpg)
L'ultimogenito Pietro (1554-1604) e la figlia naturale Bia (1537-1542).

(IMG:http://i32.tinypic.com/21o8aq.jpg)
la figlia Isabella (1542-1576) ritratta da Alessandro Allori.

Come si vede dai dati anagrafici, la maggior parte di loro morì giovane.

Stupenda Elena...come le immagini che hai postato!
Grazie!
Mi dai lo spunto per fare un salto in avanti nella narrazione ed una incursione nella sfera privata di Cosimo I e della sua famiglia.

Isabella de'Medici-Orsini:bellissima,colta,amante delle lettere e delle arti,di carattere gioviale ed aperto e molto sensibile.Svenne durante le esequie del fratello,il Cardinale Giovanni.Venne fidanzata appena undicenne al Duca di Bracciano,Paolo Giordano Orsini,uomo rude di poca,per non dire nessuna,cultura:insomma,un carattere all'opposto di quello dell'Isabella.
Durante le lunghe assenze del marito,che ricoprì importanti cariche militari,si innamorò ricambiata del cugino di questi:Troilo Orsini,brillante,colto:sembrava fatto apposta per l'Isabella.
Il 16 Luglio 1576,nella villa di Cerreto Guidi,nelle vicinanze di Firenze,Isabella che si trovava in compagnia del marito,moriva improvvisamente.La partecipazione della morte della principessa,che venne inviato alle Corti estere,parlava di un accidente improvviso che la colse nell'atto di lavarsi i capelli e che la fece cadere priva di vita tra le braccia delle sue damigelle.La voce popolare che presto iniziò a girare diceva che invece fosse morta strangolata,per mano del marito,che aveva scoperto l'adulterio.Si vociferò che vi fosse,se non la partecipazione attiva,comunque della connivenza da parte della famiglia Medici a cominciare proprio dal GranDuca Francesco I,fratello della vittima.Dalle lettere che si scambiarono Francesco,il Cardinale Hernando (il futuro Fedinando I) ed il Duca di Bracciano non emergono,a dire il vero,elementi che possano comprovare i sospetti di uxoricidio.Certo è che invece Francesco I fu il mandante dell'omicidio di Troilo Orsini,avvenuto a Parigi nel Dicembre 1577,per mano di un certo Ambrogio Tremazzi.Questi scrisse una lettera ad un segretario del GranDuca,nella quale reclamava il compenso per il lavoro svolto: << Quando io mi mossi d'Italia per Parigi,acciò che S.A. havessi l'intento suo,cioè che il sig. Troylo Orsino morissi...et havendo poi effettuato quanto era l'animo di S.A.,per l'honore et reputazione del principe...richiedo oggi,per me e per il mio compagno Jeronimo Savorano una provvisione perpetua...per rimunerazione di questo fatto >>.
Nella villa di Cerreto Guidi,oggi di proprietà della Regione Toscana e sede del "Museo della Caccia",si racconta che il fantasma della sfortunata principessa vaghi inquieto tra le stanze.

Nel 1562 la vita di Cosimo I venne sconvolta da un triplice lutto.Da quel punto iniziò una repentina decadenza fisica e morale del GranDuca che dopo poco si ritirò dal governo del Paese lasciandolo nelle mani del figlio Francesco.
Su questo episodio si scatenò la propaganda anti-medicea e la diceria che ne nacque continuò,strano a dirsi,a perpetrarsi fino all'800 quando faceva buon gioco denigrare i Lorena ma anche i Medici.
Il GranDuca,o meglio il Duca,in quanto ancora era soltanto Duca di Firenze e di Siena,si trovava nella Maremma Pisana con parte della famiglia.
Durante una battuta di caccia i due fratelli,il Cardinale Giovanni ed il Principe Don Garzia,vennero a discussione per una preda abbattuta,la cosa degenerò e quest'ultimo accoltellò a morte il fratello.Cosimo,che aveva un debole per Giovanni,si scagliò su Garzia trafiggendolo mortalmente con la propria spada.La madre,alla vista di tale scempio,morì anch'essa.
Le cose nella realtà andarono un pochino diversamente.
Cosimo,con la moglie ed i figli Giovanni,Garzia e Ferdinando si trovava nel castello di Rosignano,nella Maremma Pisana,per seguire ed incentivare i lavori di bonifica.Si pensava anche che il clima marino potesse giovare alla Duchessa Eleonora già gravemente minata dalla tisi,non facendo i conti però con la malaria.
Il Cardinale Giovanni ne fu il primo colpito.Trasportato a Livorno vi morì il 21 Novembre.Garzia e Ferdinando si infermarono assieme,trasportati a Pisa,Garzia vi morì il 12 Dicembre.Ferdinando riuscì a guarire,rimanendo a lungo convalescente.La Duchessa Eleonora,stroncata dal dolore,dalla tisi e dalla malaria morì il 18 Dicembre.
Cosimo I al figlio Francesco,che si trovava in Spagna,partecipa la morte di Giovanni: << Al Cardinale tuo fratello gli pigliò una febbre maligna la domenica sendo a Rosignano (...) Il martedì mattina,volendo partire per Pisa,se li scoperse la febbre,et fu di tal qualità,che in termine di sei hore da sè stesso non si poteva volgere per il letto.Il mercoledì se li trasse sangue per la vena,et pareva che respirassi,ma in poche hore tornò a nuovi accidenti. (...) La mattina del venerdì,innanzi giorno,se li appiccò le mignatte,et nell'una e nell'altra volta se li trasse ben due libbre di sangue,con farli tutti li altri rimedii che si possevono,che mai non mancarono in casa.Il venerdì notte a dodici hore passò di questa vita...Di Livorno,li 21 di novembre 1562 >> .
Il Duca comunica,il 18 Dicembre, a Francesco la morte di Don Garzia: << (...) doppo l'esser quell'agnolo di don Garzia stato malato venti giorni,e dir li medici che qualche volta pareva lor netto (sfebbrato ndr);et stando per uscir di letto,gli ricominciò una febbre vehemente et assai ardente;et al secondo parossismo (attacco febbrile ndr) gli traevano sangue per le vena,circa sei oncie,e non giovando,e volendo andar la materia alla testa,l'altro dì susseguente di nuovo con le coppette se li trasse altre quattro oncie con esse.Crebbe sempre il male sin al settimo (giorno ndr),e nell'ottavo come fu la volontà di Dio,andò al cielo >>.



 
Top
view post Posted on 29/7/2010, 07:21
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Conoscevo le storie, ma non con tutta questa dovizia di particolari. Grazie!

E' vero! Da quel bellissimo giovane che era, Cosimo I divenne un vecchio dal volto triste, che lo stesso Agnolo Bronzino dipingeva in età matura. Anche Eleonora, a causa della tisi, aveva perso la sua splendida bellezza:

.

Cosimo ebbe un'amante storica, ma solo dopo la morte della moglie, che era molto più giovane di lui e che, stranamente, si chiamava come la moglie defunta: Eleonora degli Albizi. Da questa relazione nacque il figlio Giovanni, celebre architetto e condottiero.

Più tardi Cosimo sposò con matrimonio morganatico la gentildonna Camilla Martelli, anche lei molto giovane e molto bella. La figlia che nacque da questo matrimonio non lo era altrettanto. Entrambe furono colpite da gravi turbe mentali.

.
Camilla Martelli (1545-1634) / Virginia de' Medici (1568-1615).

Due anni dopo la morte di Cosimo, morì sua figlia Isabella (come ci ha raccontatato il geggi), forse, addirittura con il beneplacito del fratello Francesco, nuovo Granduca, solo perchè Isabella frequentava esponemti del partito antimediceo. Un'altra brutta storia di quel periodo, quasi contemporanea alla morte di Isabella (una settimana prima), e questa non fu una diceria, fu l'omicidio di cui si macchiò il figlio minore di Cosimo, Don Pietro, che uccise la moglie Leonora di Toledo, sua cugina, figlia di un fratello della madre.


Alessandro Allori - Leonora di Toledo (1533-1576).

Edited by elena45 - 27/6/2011, 14:39
 
Top
view post Posted on 29/7/2010, 21:04
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Se può servire, uno schema genealogico (semplificato) dei Medici:



Edited by elena45 - 21/4/2012, 14:36
 
Top
il geggi
view post Posted on 30/7/2010, 22:06




CITAZIONE (elena45 @ 29/7/2010, 22:04)
Se può servire, uno schema genealogico (semplificato) dei Medici:

(IMG:http://i25.tinypic.com/28cjc6w.jpg)

Ottimo lavoro,grazie!
Solo un appunto,se mi consenti: il Duca Alessandro detto il Moro,era figlio (naturale) ufficialmente di Lorenzo Duca d'Urbino,più probabilmente di Giulio,Papa Clemente VII e non di Piero il Fatuo.

CIAO!
 
Top
il geggi
view post Posted on 31/7/2010, 00:55




CITAZIONE (elena45 @ 29/7/2010, 08:21)
Conoscevo le storie, ma non con tutta questa dovizia di particolari. Grazie!

E' vero! Da quel bellissimo giovane che era, Cosimo I divenne un vecchio dal volto triste, che lo stesso Agnolo Bronzino dipingeva in età matura. Anche Eleonora, a causa della tisi, aveva perso la sua splendida bellezza:

(IMG:http://i30.tinypic.com/2e52s0w.jpg).(IMG:http://i26.tinypic.com/2ro15yc.jpg)

Cosimo ebbe un'amante storica, ma solo dopo la morte della moglie, che era molto più giovane di lui e che, stranamente, si chiamava come la moglie defunta: Eleonora degli Albizi. Da questa relazione nacque il figlio Giovanni, celebre architetto e condottiero.

Più tardi Cosimo sposò con matrimonio morganatico la gentildonna Camilla Martelli, anche lei molto giovane e molto bella. La figlia che nacque da questo matrimonio non lo era altrettanto. Entrambe furono colpite da gravi turbe mentali.

(IMG:http://i28.tinypic.com/w00t9z.jpg).(IMG:http://i32.tinypic.com/33ate6o.jpg)
Camilla Martelli (1545-1634) / Virginia de' Medici (1568-1615).

Un'altra brutta storia di quel periodo, e questa non fu una diceria, fu l'omicidio di cui si macchiò il figlio minore di Cosimo, Don Pietro, che uccise la moglie Leonora di Toledo, sua cugina, figlia di un fratello della madre.

(IMG:http://i30.tinypic.com/xp0xhc.jpg)
Alessandro Allori - Leonora di Toledo (1533-1576).

Don Pietro de'Medici ( Firenze 1554 - Madrid 1604 )

<< Serenissi.mo Signo.re
Stanotte a sei hore e venuto huno acidente a mia mogle et la mort[a] pero V.A. se lo pigli in pace et mi scriva quello che io ho [fare] et se io ho venire costa et quello che facia no altro.
humile ser.re et fratello
Don Pietro de Medici >>.
Così Pietro informava il fratello Francesco,GranDuca di Toscana,della morte della moglie,avvenuta nella villa di Cafaggiolo nella notte tra il 9 ed il 10 Luglio 1576.
Il 12 Luglio il GranDuca informava il fratello,Cardinale Ferdinando,a Roma:
<< Hier notte a cinque hore sopragiunse a Donna Leonora un'accidente tanto terribile che trovandosi in letto la soffocò senza che Don Pietro o altri potessino esser in tempo a coccorrerla con i rimedij,il che mi ha dato non poco travaglio (...) >>.
Ma al Re di Spagna fu confidato,per mezzo dell'ambasciatore toscano,Baccio Orlandini,tutto l'accaduto.Questo è il dispaccio che l'ambasciatore riceve da Firenze: << Sebbene nella lettera vi si dice dell'accidente di Donna Leonora,avete nondimeno a dire a S.Maestà Cattolica che il Signor Don Pietro nostro fratello l'ha levata egli stesso di vita per il tradimento ch'Ella
gli faceva con i suoi portamenti indegni di Gentildonna (...) Noi abbiamo voluto che la Maestà Sua sappia il vero;e con la prima occasione se li manderà il processo ove Ella conoscerà con quanta giusta cagione il Signor Don Pietro si sia mosso >>.

Nessuna remora dunque da parte del GranDuca di Toscana nel confessare al Re di Spagna,del quale era un vassallo,l'uxoricidio perpetrato dal proprio fratello ai danni di una appartenente ad una delle più nobili famiglie spagnole.
Par di capire dalle istruzioni di Francesco al proprio ambasciatore,che S.M. Cattolica avrebbe capito e giustificato l'operato del Principe toscano: un Re,un GranDuca,un Principe cadetto ma,in fondo,sempre uomini,che diamine!

Don Pietro de'Medici è forse la figura più squallida e meschina della Casa Medicea.
Nasce a Firenze il 3 Giugno 1554.
Nel 1571 sposa Dionora di Toledo,anch'essa nata a Firenze,da Don Garzia di Toledo e da Vittoria Colonna.Il 10 Febbraio 1573,dalla coppia,nasce il Principe Don Cosimo de'Medici,che morirà nel 1576 per dissenteria.
Già "Generale del Mare di Toscana",dopo l'uxoricidio,nel 1577 venne mandato alla Corte di Spagna,nella quale visse,a più riprese,molto a lungo.
<< (...) per vedere che si faccia uomo - scriveva Francesco I al Cardinale Ferdinando - da questa Casa et si levi dall'otio,il quale gli consuma vanamente i migliori anni della sua gioventù >>.
La vita che Pietro conduceva in Spagna era licenziosa,scostumata e soprattutto dispendiosa.
Il GranDuca gli scrive ripetutamente lettere di rimprovero,senza ottenere effetto,anzi,inziano da parte di Don Pietro pressanti richieste di denaro.
Prospero Colonna,che faceva parte della corte del Principe,domanda al GranDuca il permesso di rientrare in Italia,perché vedeva compromessa la sua dignità nel restare al servizio di Pietro.
Questi rimane in Spagna fino al 1584,sordo ai frequenti richiami del GranDuca che voleva che rientrasse in Toscana.Quando si decide a tornare vi sono per lui dei progetti matrimoniali in quanto occorre provvedere per la successione al trono.Don Pietro sembra volersi assoggettare ai voleri dei fratelli Francesco e Ferdinando,soltanto che,essendo pieno di debiti,chiede che gli siano pagati e solo dopo prenderà moglie! Sembra che non avesse a cuore neppure la continuità della Casa sul Trono di Toscana.
Nel 1586 è di nuovo in Spagna e comunque si cercano di tenere aperte trattative di matrimonio,però il Duca di Cardona rifiuta di dare la propria figlia a Don Pietro e questi respinge l'offerta di nozze con una figlia di Marcantonio Colonna,proposta dal cardinale Ferdinando.
Naturalmente continuano le richieste di "soccorso finanziario" alle quali Francesco,dopo un pò di tira e molla è costretto a concedere.
Salito al Trono Ferdinando I,questi affidò a Pietro il comando della flotta toscana che si recò a Marsiglia per portare a Livorno Cristina di Lorena,futura moglie di Ferdinando.
Dopo poco Pietro è di nuovo in Spagna e,nel 1593,sposa la portoghese Beatrice di Meneses,figlia del Duca di Villa Reale.L'unione è un fallimento,gli sposi vivono quasi sempre separati,anche a causa delle condizioni finanziare del Medici.
Continuano,intanto,le richieste di denaro al fratello ed alla cognata.
Se Ferdinando I persisterà nel suo rifiuto,Pietro si vedrà costretto a chiedere un aiuto a Filippo II,di modo che il GranDuca farà la figura del taccagno.Tutto questo viene notificato da Pietro allo stesso Ferdinando che va su tutte le furie.Tra l'altro bisogna dire che Pietro godeva dell'amicizia e della simpatia di Filippo II al quale sembra che,in maniera ignobile,facesse intendere che il fratello Ferdinando si stesse orientando verso un'alleanza con la Francia anche per il matrimonio contratto con Cristina di Lorena.
Pietro intentò anche,quella che oggi potremmo chiamare una "causa",contro Ferdinando,accusandolo di averlo,assieme al defunto Francesco I,privato dei propri beni ereditari.Cosa non vera perchè Pietro ricevette il Palazzo di via Larga,i possedimenti nel Pisano,inoltre possedeva le tenute del Trebbio,di Cafaggiolo,Careggi,Montepaldi ed il lago di Fucecchio.Arbitro della contesa,su invito del Re di Spagna,fu Papa Clemente VIII.
Sua Santità,valutato il tutto,non potè dare soddisfazione alle richieste di Don Pietro.
Ferdinando a Pietro: << I modi delle liti che [lei] ha voluto tener meco,mi hanno dato disgusto >>.
A quel punto,una volta sconfitto,si scusò col fratello e...ricominciò a chiedere denari.Non vi era soluzione di continuità e andò avanti cosi fino alla morte di Pietro.
In punto di morte scrive una toccante lettera al fratello al quale raccomanda i cinque figli naturali.Questi furono fatti venire a Firenze e furono posti sotto la tutela di Ferdinando I e successivamente di Cosimo II.
Pietro muore,probabilmente di peritonite,il 24 Aprile 1604 e venne inumato nella Chiesa dei P.P. Trinitari in Madrid,successivamente Ferdinando I lo fece traslare in San Lorenzo,a Firenze.

 
Top
view post Posted on 31/7/2010, 13:44
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


CITAZIONE (il geggi @ 30/7/2010, 23:06)
Ottimo lavoro,grazie!
Solo un appunto,se mi consenti: il Duca Alessandro detto il Moro,era figlio (naturale) ufficialmente di Lorenzo Duca d'Urbino,più probabilmente di Giulio,Papa Clemente VII e non di Piero il Fatuo.
CIAO!

Sì, ho preso un abbaglio: grazie della correzione. Ho provveduto a correggere.
Quindi, ufficialmente Alessandro il Moro era un fratellastro di Caterina de' Medici, e il padre lo avrebbe avuto a soli 17 anni.
E' vero che il Lorenzo in questione per la sua malvagità veniva chiamato "il Magnifico Merda"? Altro personaggio squallido, penso io.

Edited by elena45 - 1/8/2010, 10:57
 
Top
il geggi
view post Posted on 2/8/2010, 13:59






E' vero che il Lorenzo in questione per la sua malvagità veniva chiamato "il Magnifico Merda"? Altro personaggio squallido, penso io.
[/QUOTE]

Settembre 1514: gli "Otto di Guardia e Balìa" condannarano ad otto anni di confino tal Francesco da Pugliese,per il semplice fatto che egli,in una conversazione,si era permesso di definire Lorenzo de'Medici << el magnifico merda >>.
Non lo definirei propriamente un malvagio,piuttosto arrivista,ambizioso ma vigliacco,concordando con Te nella definizione di squallido.
Dopo essersi fatto eleggere "Capo generale dei Fiorentini",cosa questa che irritò i partigiani palleschi ed anche alcuni membri della Casa stessa in quanto,anche gli stessi Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico,se di fatto erano padroni della cosa pubblica,avevano però sempre rispettato le istituzioni repubblicane; si imbarcò nella impresa d'Urbino.
In due parole:istigò lo zio Giovanni,ovvero Papa Leone X,a togliere con la forza il Ducato d'Urbino,feudo pontificio,a Francesco della Rovere ed a farsene lui Signore.In questo era spinto anche dalla madre,l'ambiziosissima Alfonsina Orsini.Di parere opposto era l'altro zio di Lorenzo,ovvero Giuliano de'Medici Duca di Nemours che fece pressione direttamente al fratello Papa per distoglierlo da questa impresa,memore forse della ospitalità che i Della Rovere accordarono alla Famiglia Medici quando questa venne cacciata da Firenze.Durante la guerra,Lorenzo disertò quasi sempre il campo di battaglia,preferendo stare a Roma,sua residenza preferita,dove si poteva dedicare alla bella vita.A poco o nulla valsero gli inviti di Leone X stesso,che lo invitava recarsi alla testa delle proprie truppe.I Papalini ebbero la meglio sul della Rovere e quindi Lorenzo venne incoronato Duca d'Urbino:era l' 8 Ottobre 1516.Pochi mesi dopo il della Rovere partì alla riconquista del suo Stato e Lorenzo,benchè dotato di forze superiori,non arrischiò la battaglia campale e comunque preferendo sempre i bagordi romani alle ristrettezze della vita militare.Eloquente questo episodio: il Duca Francesco Maria della Rovere,per evitare spargimenti di sangue,sfidò a duello Lorenzo de'Medici ed inviò due araldi i quali,con salvacondotto concesso dallo stesso Lorenzo, dissero che il loro Signore << li mandava per fare una disfida di combattere insieme,et il premio di chi vincessi fussi lo stato di Urbino;offerendo di combattere con 2000 per parte,con 1000,con 500,et ogni numero minore,et infine a solo a solo con arme di fante a piedi >>.
Lorenzo rifiutò col pretesto di personale offesa e con altro cavilloso espediente,ma fece di peggio:fece imprigionare i due araldi i quali,è bene ricordarlo,godevano del suo personale salvacondotto ed uno di essi venne inviato a Roma e fatto torturare nella speranza di ottenere notizie sul nemico.
Lorenzo moriva,probabilmente di infezione intestinale e forse affetto da sifilide,in Firenze il 4 Maggio 1519.
Ecco il giudizio del prof. Gaetano Pieraccini nella sua monumentale opera, "La stirpe de' Medici di Cafaggiolo",su Lorenzo:
<< Il Duca d'Urbino concepì disegni superiori alle sue attitudini di politico e di soldato;gli mancarono l'ingegno,la cultura,l'ardimento,una volontà capace di azioni fattive.Ebbe notevoli deficienze di sentimento,prevalendo in lui l'egocentrismo.Fu ambizioso,ma gli mancò una elevata ambizione di grandeggiare come principe,chè l'educazione della madre Alfonsina ne fece più un superbo,un cupido di dominio,che un uomo dalle nobili aspirazioni.Fu un sensuale;l'animo suo fu preso da tutte quelle malsane gioie mondane di cui allora era piena la vita delle classi più ricche e privilegiate.Il sottile spirito del Machiavelli credette ravvisare in Lorenzo di Piero il possibile fondatore di un grande Stato,ma il Segretario della Repubblica Fiorentina s'ingannò;Lorenzo,anche nella cupidigia del dominio,non fu animoso,ardente,nè fatto per volgersi a cose grandi.Egli desiderò piattamente e sempre - nota il Nitti - di farsi una posizione col prendere una ricca moglie,e diventare signore di una stato piccolo,sicuro e di buone rendite.Lorenzo di Piero ebbe un'armonica deficienza intellettuale:fu povero in tutto.Non per nulla fu chiamato da alcuno "Lorenzuolo". >>.
 
Top
view post Posted on 2/8/2010, 14:21
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


Grazie ancora per queste approfondite informazioni!

Ti ricambio, ma lo conoscerai senz'altro, postandoti un ritratto magnifico del magnifico....Lorenzuolo.


Raffaello Sanzio - Lorenzo de' Medici, duca d'Urbino (1492-1519).

Uno dei più bei dipinti del Rinascimento: il ritratto di Lorenzo II de' Medici eseguito, nientemeno, da Raffaello Sanzio.
Questo ritratto è ricco di senso, la speranza di un'alleanza matrimoniale a venire. Difatti, è il papa Leone X, secondo figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, che organizza il matrimonio di suo nipote Lorenzo II con Madeleine de La Tour d'Auvergne, nobildonna francese di alto lignaggio.
I fidanzati non si conoscono. Perciò, fa realizzare questo ritratto che serve da introduzione all'incontro: la grandezza dei Medici-Orsini ed il genio di Raffaello Sanzio si incontrano in quest' opera. La coppia si sposa al castello di Amboise nel 1518. Morirono entrambi poche settimane dopo la nascita della loro unica figlia, Caterina de' Medici.
Penso che la piccina ereditò dal padre gli occhi a palla e la sfrenata ambizione.
Sottolineo che con Caterina si estingue il ramo Cafaggiolo, ovvero la discendenzadi Lorenzo il Magnifico.

Il ritratto del nostro Lorenzuolo fu messo all'asta qualche anno fa.
Ma guarda un po' qua:


E' un ritratto del duca Federico Francesco III di Mecklenburg Schwerin, eseguito nel 1896 da Joseph Schretter.

Questo significa che il dipinto di Raffaello è appartenuto al principe tedesco? Non lo so e, francamente, al di là del valore artistico, non vedo connessioni storiche.


La moglie di Lorenzuolo : Madeleine de la Tour d'Auvergne (1495-1519)
Per parte di madre, era cugina dei Bourbon Vendome.

Edited by elena45 - 13/9/2010, 10:53
 
Top
il geggi
view post Posted on 2/8/2010, 18:41




CITAZIONE (elena45 @ 2/8/2010, 15:21)
Grazie ancora per queste approfondite informazioni!

Ti ricambio, ma lo conoscerai senz'altro, postandoti un ritratto magnifico del magnifico....Lorenzuolo.

(IMG:http://i29.tinypic.com/2zqwhvr.jpg)
Raffaello Sanzio - Lorenzo de' Medici, duca d'Urbino (1492-1519).

Uno dei più bei dipinti del Rinascimento: il ritratto di Lorenzo II de' Medici eseguito, nientemeno, da Raffaello Sanzio.
Questo ritratto è ricco di senso, la speranza di un'alleanza matrimoniale a venire. Difatti, è il papa Leone X, secondo figlio di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini, che organizza il matrimonio di suo nipote Lorenzo II con Madeleine de La Tour d'Auvergne, nobildonna francese di alto lignaggio.
I fidanzati non si conoscono. Perciò, fa realizzare questo ritratto che serve da introduzione all'incontro: la grandezza dei Medici-Orsini ed il genio di Raffaello Sanzio si incontrano in quest' opera. La coppia si sposa al castello di Amboise nel 1518. Morirono entrambi poche settimane dopo la nascita della loro unica figlia, Caterina de' Medici.
Penso che la piccina ereditò dal padre gli occhi a palla e la sfrenata ambizione.

Il ritratto fu messo all'asta qualche anno fa.
Ma guarda qua:

(IMG:http://i27.tinypic.com/3523i80.jpg)
E' un ritratto del duca Federico Francesco III di Mecklenburg Schwerin, eseguito nel 1896 da Joseph Schretter.

Questo significa che il dipinto di Raffaello è appartenuto al principe tedesco? Non lo so e, francamente, al di là del valore artistico, non vedo connessioni storiche.

(IMG:http://i25.tinypic.com/153txs4.jpg)
La moglie di Lorenzuolo : Madeleine de la Tour d'Auvergne (1495-1519)
Per parte di madre, era cugina dei Bourbon Vendome.

Sul ritratto di Lorenzuolo ho trovato questo...

http://translate.google.it/translate?hl=it...l%3Dit%26sa%3DN
Sono io che Ti ringrazio per i Tuoi interventi...

CIAO!
 
Top
il geggi
view post Posted on 2/8/2010, 23:34




...segue

Già la mattina dell' 8 Gennaio si seppe delle morte del Duca Alessandro in tutta la città.
Una delegazione del "Senato dei Quarantotto" si recò in Palazzo Medici in via Larga per conferire col Cardinale Cybo.La posizione del Senato Fiorentino,a prescindere dalle divergenze interne,risultò chiara:prendere provvedimenti per impedire una qualche sollevazione dei "Popolani" che avrebbe automaticamente innescato l'intervento imperiale.I Senatori offrirono la reggenza dello Stato al Cardinale Cybo fino alla soluzione del problema.Questi,inspiegabilmente,rifiutò e sciolse l'adunanza per riconvocare il Senato il giorno seguente e decidere il nuovo sovrano.
La scelta del Cybo appare ancora più inspiegabile se si tiene conto che egli aveva un suo programma politico ed un candidato per il trono: Giulio de'Medici,figlio naturale di Alessandro di appena quattro anni,del quale sarebbe divenuto reggente in qualità di suo parente e uomo di fiducia di Carlo V.Tutto quello che fu in grado di fare,fu di cercare di attrarre dalla sua parte Alessandro Vitelli,promettendogli in feudo Borgo San Sepolcro e di convincere il Senatore Domenico Canigiani,dalla scarsa eloquenza e dal poco credito,a proporre il piccolo Giulio come candidato al trono,nella riunione del giorno dopo.
I "Grandi" del Senato non restarono inattivi,capeggiati da Francesco Guicciardini avevano il loro "candidato" da sostenere: Cosimo di Giovanni de' Medici.Questi peraltro,come abbiamo già visto,aveva pieno diritto a succedere ad Alessandro,secondo la Bolla Imperiale del 1530.
Il Guicciardini si recò personalmente da Maria Salviati,madre di Cosimo,pregandola di mandare a chiamare il figlio che,in quei giorni,si trovava a caccia in Mugello,nella villa del Trebbio,assieme allo zio Piero Salviati. "Madonna" Maria ( Madonna,all'uso fiorentino,stava a significare signora o qualcosa del genere) rimase titubante e confusa,aveva paura di esporre il figlio a gravi rischi.Il Guicciardini non insistè ma mandò poco dopo il cugino della Salviati,Girolamo degli Albizi,a cercare di convincerla ed infine essa acconsentì.
Cosimo però era già in viaggio per Firenze,la fuga di Lorenzino per il Mugello non era passata inosservata e la mobilitazione delle Bande Ducali,gli avevano fatto intuire che qualcosa di grave doveva essere successo.Lungo il percorso gli si erano fatti incontro molti veterani delle Bande Nere,ancora numerosi nell'esercito fiorentino che,non dimentichi della devozione al loro vecchio capitano,si offrirono di scortarlo.Cosimo,dimostrando già grande acume politico ed altrettanto grande coraggio,rifiutò.Acume politico,perchè non voleva entrare in Firenze alla testa di armati,apparendo così come un conquistatore;grande coraggio perchè essendo l'unico discendente dal ramo principale mediceo,eliminato lui non vi sarebbero stati altri candidati alla successione.Giunto a Firenze però venne accolto trionfalmente dalla folla dei fiorentini e dai soldati che avevano servito il genitore.Entrambi gli fecero ala ed al grido di << Palle,Palle! Viva,viva! >> lo accompagnarono fino a Palazzo Medici dove,molto accortamente,andò subito a far visita al Cardinale Cybo al cospetto del quale si presentò umile e rispettoso,dicendo che si metteva a sua disposizione,pronto a fare quanto gli venisse chiesto <<...per il bene della Patria...>>.Il Cybo che aveva ormai capito che la battaglia per candidare il figlio naturale di Alessandro era già perduta,lo accolse come un figlio affermando che avrebbe sostenuto la sua elezione,invitandolo la mattina dopo a Palazzo,in attesa della delibera.
Quella sera anche il Cybo ed il Vitelli si accordarono con i rappresentanti dell'oligarchia,Francesco Guicciardini,Francesco Vettori,Matteo Strozzi,Ruberto Acciaioli e Ottaviano de' Medici sulla persona del futuro signore.
Il 9 Gennaio ebbe luogo la nuova adunanza del Senato Fiorentino,le soldatesche del Vitelli,che si erano ammassate in via Larga,al grido di << Palle! Palle! >> "indicavano" ai senatori incerti la via da seguire.
Il prospetto presentato dal Guicciardini era estremamente limitativo nei confronti del nuovo prinicipe.Intanto non avrebbe avuto il titolo di Duca ma solo di Capo della Repubblica e negli atti sarebbe stato " Ill.mo Signor Cosimo de' Medici e Suoi Magnifici Consiglieri".Cosa importantissima non avrebbe avuto a sua disposizione,come per il suo predecessore,le entrate dello Stato ma un semplice stipendio o appannaggio di soli 12.000 fiorini annui.Il Guicciardini limitava così fortemente i poteri di Cosimo,costringendolo ad accettare il più stretto controllo da parte del Senato,egli stesso invitò Cosimo al cospetto del Consiglio per la comunicazione ufficiale della sua elezione col titolo di: " Capo e Primario del governo della città di Firenze e suo Dominio".
Questi,inchinatosi reverentemente,disse: << Il ringraziamento che voglio fare alle prestantissime e amorevolissime Signorie loro di così alto beneficio non è altro che far loro sapere che io,così giovane come sono,avrò sempre dinanzi agli occhi ,insieme col timore di Dio,l'onestà e la giustizia e che mai,per tempo nessuno,offenderò persona né nella roba,né nell'onore,anzi difenderò ciascuno da chiunque volesse offenderlo in una di queste cose.Quanto alle faccende del Reggimento,mi governerò col consiglio e giudizio di Loro prudentissime e giudiziosissime Signorie alle quali mi offero tutto e mi raccomado >>.
Il programma del Guicciardini era quello di mettere questo ragazzotto,che fino a quel momento aveva condotto vita da gentiluomo di campagna,peraltro senza grandi possibilità economiche,su un traballante trono,assegnargli una buona rendita e questi,dedicandosi ai balli,alle cacce ed alle donne,avrebbe demandato gli affari di Stato al Senato.
L'oligarchia avrebbe avuto la meglio sulla monarchia.Mai previsione fu più sbagliata.
Chi capì come sarebbero andate le cose fu Benvenuto Cellini.Il grande artista fiorentino si trovava a Roma ed i fuoriusciti che si trovavano nella Città Eterna gli manifestarono la loro gioia per l'elezione di Cosimo e più che altro perchè il senato aveva imposto dei limiti ben precisi ai poteri del nuovo signore,vedendo nella qual cosa una sconfitta del potere mediceo.Ecco cosa rispose il Cellini: << Codesti uomini di Firenze hanno messo un giovane sopra un meraviglioso cavallo,poi gli hanno messi gli sproni e datogli la briglia in mano in sua libertà e messolo in su un bellissimo campo dove è fiori e frutti e moltissime delizie,poi gli hanno detto che non passi certi contrassegnati termini: or ditemi a me voi chi è quello che tener lo possa quando lui passar li voglia? Le leggi e' non si posson dare a chi è padrone di esse >>.
Dopo poche ore la sua elezione,Alessandro Vitelli occupava la Fortezza da Basso,dicendo che aveva ordine di tenerla di lì innanzi a nome dell'Imperatore.Naturalmente,per garantire della sua buona fede,era pronto a dare in ostaggio i suoi figli a Cosimo.Questi dette prova di grande equilibrio in un diciassettenne,rifiutando perchè la buona fede di un capitano dell'Imperatore,come ebbe a dire,non aveva bisogno di certificarsi con ostaggi.

segue...
 
Top
view post Posted on 4/8/2010, 18:40
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
6,096

Status:


C'è un ritratto di Cosimo I che non riesco a scaricare perchè protetto da copyright:

www.google.it/imgres?imgurl=http://...%26tbs%3Disch:1

E' interessante perchè ritrae il Granduca in abito da cerimonia. Sembra un costume barocco, ma, evidentemente, data l'epoca, non lo è. Qualcuno conosce l'origine?
 
Top
view post Posted on 4/8/2010, 19:13
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
5,793
Location:
Granducato di Toscana

Status:


Nella didascalia dice che il dipinto è di un tale L. Cigole, ma non riesco a trovare nulla sul ritrattista. Tanto per cambiare è nel deposito degli Uffizi, anche se c'è scritto che appartiene a Palazzo Medici Riccardi.

image
 
Web  Top
view post Posted on 4/8/2010, 19:34
Avatar

imperatore

Group:
Member
Posts:
5,793
Location:
Granducato di Toscana

Status:


Chi cerca trova. Allora l'autore si chiama Ludovico Cardi detto il "Cigoli". Qui si vede il dipinto con dei colori più belli.

Il dipinto è il primo a figura intera del Granduca mediceo. Infatti sul sito del polo museale ho trovato quest'altro ritratto di Giovanni Battista Naldini e questa spiegazione:

image

Il ritratto raffigurante Cosimo I de' Medici granduca di Toscana (1519-1574), fa parte della "serie dei serenissimi principi", o "serie aulica" di ritratti ufficiali dei membri più eminenti della famiglia Medici, composta oggi di 41 dipinti (inv. 1890, nn. fra 2216 e 2257; 5232; 5240; da 9160 a 9163). Consegnato alla Galleria prima del 16 luglio 1585, pagato a saldo il 26 luglio 1586; costò 20 scudi ed è il più antico ritratto "in abito reale". Ne esistono due copie a figura intera degli inizi del '600 (Inv. 1890, nn. 3200 e 3774) e servì di modello al Cigoli per il suo prototipo di ritratto granducale a figura intera (Inv. 1890, n. 3784: cfr. K. Langedijk in "Burlington Magazine" CXIII, 1971 e in "Prospettiva", aprile 1978). Stette in galleria sulla parete interna del corridoio di levante fino al 1780 (cfr. disegno 4499 F di T. Arrighetti e Filidauro Rossi), poi fino al 1926 nel tratto lungarno del corridoio vasariano; dal 1926 al 1971 nel Museo Mediceo.
 
Web  Top
67 replies since 26/10/2009, 20:14   12203 views
  Share