Ho avuto la fortuna di assistere all'inaugurazione del teatro e del musical nel 2000 perchè collaboravo per una rivista che parlava di musical. Fu davvero straordinario. Hanno costruito un teatro apposta per ospitare questo spettacolo, proprio dall'altra parte del lago che sta davanti al castello di Neuschwanstein. E' stata una serata magnifica: ci hanno fatto fare il giro del castello chiuso al pubblico e poi ci hanno portato a teatro a vedere la prima. la scena finale è impressionante: si allaga il palcoscenico di acqua vera e Ludwig entra cantando la sua canzone finale per poi sparire davvero sott'acqua. Dopo 5 minuti esce a prendere gli applausi completamente asciutto... La scena finale è molto triste perché dal lago esce una fontana con cavalli dorati e una comitiva di turisti giapposesi passa a buttarci dentro monetine...
Posto qui la recensione che feci all'epoca. Poi magari rintraccio anche le foto
E’ arrivato tardi, ma è arrivato. Finalmente, dopo i successi che hanno visto protagoniste due eroine come Elisabetta d’Austria, meglio nota come Sissi, e Loreley, finalmente è stato dedicato un musical anche a Ludwig II, il tormentato re di Baviera che con i suoi castelli da favola ha conquistato l’immaginario di moltissime persone. Un ingresso nel mito musicale, dicevamo, fatto in grande stile, secondo il carattere del personaggio: un teatro costruito apposta per ospitare solo ed esclusivamente lo spettacolo Ludwig II. Alla ricerca del paradiso e una mobilitazione generale che ha trasformato la tranquille cittadine di Füssen e Schwangau in perfette “macchine da festival”. Tutto in Bassa Baviera si è mobilitato per salutare l’arrivo sulle scene di re Ludwig II: alberghi, centri turistici, navette speciali, treni appositi, iniziative turistiche e quant’altro possa attirare l’attenzione è stato pensato, e soprattutto realizzato, dalla direzione artistica del Teatro Neuschwanstein e dal governo bavarese.
Il risultato di tanto sforzo? Uno spettacolo grandioso, ricco di effetti di notevole impatto scenico, perfettamente in linea con le aspettative dell’immaginario comune ma al tempo stesso impregnato del più profondo rispetto per una figura che in Baviera gode ancora del massimo rispetto e considerazione da parte di tutti.
Musicato dal compositore tedesco Franz Hummel, Ludwig II. Alla ricerca del paradiso è un musical concepito secondo la tradizionale ricetta di canzoni alternate a momenti recitati. In verità la qualità, e la quantità, dei numeri cantati lascerebbe più pensare ad un’opera lirica in pieno stile postromantico più che ad un musical vero e proprio. La ricercatissima musicalità di certe canzoni, unita ad un’orchestrazione piuttosto ricercata e raffinata, non permette infatti di classificare la creazione di Hummel (ben diretta da Bartholomew Berzonsky) nel genere “leggero”.
In perfetta sintonia con questo modo di vivere il musical è la regia pensata da Stephen Barbarino: un susseguirsi di grandi scene spettacolari, ancora una volta più vicine alle fantasiose pretese wagneriane che non all’agilità richiesta dai registi di Broadway. Penso alle due scene “clou” dello spettacolo: quando Ludwig attraversa le sue amate montagne su una slitta trainata da cavalli veri immersi nella nebbia e all’epilogo della triste vicenda, il suicidio nel lago di Starnberg, con il palcoscenico inondato d’acqua! Tuttavia lo spettacolo di Barbarino non è solo spettacolarità gratuita, è anche intelligente utilizzo dello spazio unito ad un sapiente impiego delle più moderne tecnologie: proiezioni su grande schermo, balletti (coreografati da John Carrafa), 29 cambi di scena con bellissimi pannelli dipinti a mano (di Heinz Hauser), 152 costumi (di Joachim Herzog) conducono la vicenda di Ludwig dal giorno della sua incoronazione al giorno della sua misteriosa morte. Peccato che l’originalità di certe trovate debba poi subire brusche frenate: una per tutte la pacchiana fontana dorata che emerge dall’acqua dopo che il corpo di Ludwig è sparito nel lago!
Tra balli folcloristici bavaresi, walzer in pieno stile viennese, celebrazioni della cupa e misteriosa follia di Ludwig, siparietti comici affidati alla malefica camarilla di ministri, e momenti squisitamente didascalici, la storia di Ludwig passa indenne attraverso il giudizio impietoso dei suoi detrattori: se Ludwig lascia Sofia non è a causa della sua omosessualità, ma unicamente perché la giovane principessa non sa cantare; se Ludwig insegue Elisabetta non è per illudersi di aver trovato un senso alla propria vita sentimentale, ma solo perché ne è sinceramente innamorato! Niente orge con stallieri, niente infatuazioni per bellissimi camerieri: solo qualche fuggevole riferimento sempre in bilico fra lo scherzo e la battuta maliziosa. Ne esce un Ludwig quasi beatificato, totalmente rapito dal sogno d’arte e perseguitato da un mondo ingiusto e crudele. Ne esce, insomma, il Ludwig che i bavaresi vogliono amare.
Il successo dello spettacolo comunque parla chiaro: Ludwig II. Alla ricerca del paradiso piace e piace proprio per le sue stupende scene, per le sue musiche trasportanti e soprattutto per il suo soggetto grandioso, squisitamente romantico, squisitamente tedesco. Chi segue con rigore storico la vicenda del “Re vergine” arriccerà il naso nel sentire Sofia, trasformata in una principessina sciocca e fatua, cantare la Barcarola dai Racconti di Hoffmann molto prima che venga composta da Offenbach, o vedere il principe Otto trasformato in un eterno bambino irrequieto e pestifero (tra Ludwig, già diciottenne, e il fratello Otto c’erano solo tre anni di differenza!), ma lo spettacolo ha le sue esigenze!
Bravissimi, e assolutamente all’altezza del ruolo assegnatogli, i cantanti-attori scelti dopo lunghissime audizioni: Julian Tovey (uno dei tre Ludwig che si alterneranno nelle oltre 400 repliche annuali del musical), Nicole Malangré (Sissi), Dietz-Werner Steck (Wagner), Manuela Rock (Sophie), Patrick Lutz (Otto), Rosemary Porte, Cristina Contes, Tamara Worner (le tre muse).
Successo per tutti, per l’orchestra, per il coro, per il compositore, per il regista, per il teatro per l’iniziativa e… soprattutto per Ludwig. Oggi la Baviera ha un monumento in più!
Ecco alcune foto
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