L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

Le "cognate" di Sissi

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pretore
view post Posted on 14/9/2007, 14:34




Mi trovo d'accordo su molte cose con Sofonisba, ma cerchiamo di capire, per esempio, a proposito della freddezza con cui Sissi sembrava reagire alla perdita dei suoi congiunti.
E’ vero che soffrì molto per la follia e poi per la scomparsa della sorella Elena, avvenuta nel 1890, ma non mi pare si abbia traccia del suo cordoglio per la morte dei suoi giovani nipoti, Elizabeth e Maximilian, i figli di Elena, proprio quelle perdite che sconvolsero fino alla pazzia sua sorella maggiore.

Correggetemi se sbaglio, ma ho l’impressione che Sissi rifuggisse , in maniera ossessiva, come molti di noi del resto, l’idea della morte, e che questa nevrosi potrebbe spiegare la sua mania salutista e il fuggire continuamente nella girandola dei viaggi.
Per la prima volta Elisabetta è costretta a prendere atto della fragilità umana, quando perde la figlioletta Sofia, di solo due anni, nel 1857, macerandosi in un devastante senso di colpa.
Da questo momento, ignora sistematicamente tutti i lutti *che colpiscono , uno dopo l’altro, non solo la famiglia imperiale, ma anche i suoi parenti bavaresi o sassoni, quando si tratta di giovani e la morte le pare particolarmente crudele. Non ne parla perché la rifiuta.
La fine della suocera (1872) e del suocero (1878) devono sembrarle eventi naturali, gli altri no. Non ne parla perché ne allontana l’idea, per il terrore che la tragedia possa colpire se stessa. Finchè, nel 1886, è messa di fronte brutalmente alla morte di Ludwig, il “cugino” re di Baviera al quale era legata da profonda affinità spirituale. Tre anni dopo, ancora più sconvolgente, la morte violenta del figlio Rodolfo, che la costringe a guardare, senza possibilità di nascondersi, l’agghiacciante realtà.

Da questo momento comincia a prendere coscienza, diventa più umile, ma anche più disperata, compenetrandosi nel dolore degli altri.
Perde il padre (1988), la sorella Elena (1890), la madre (1892), e, un anno prima della sua tragica fine, la sorella Sofia (1897), perita orribilmente nell’incendio di un convento parigino.
La stilettata di un fanatico, mette fine agli anni del dolore e del suo inevitabile declino.

Mi dispiace fare questo macabro elenco, certamente dimenticando qualcuno, ma è significativo:

1858: + Margherita di Sassonia, prima moglie di Carlo Ludovico, cugina di Sissi, 18 anni.
1859: +Anna Maria di Sassonia, moglie di Ferdinando IV di Toscana, cugina di Sissi, 22 anni.
1864: + Ildegarda di Baviera, moglie del feldmaresciallo Arciduca Alberto, cugina di Sissi, 29 anni.
1867: + Maximilian, fratello di Francesco Giuseppe, 35 anni.
1867: + Sofia di Sassonia, prima moglie di Carlo Theodoro, cugina e cognata di Sissi, 22 anni.
1867: + Mathilde, figlia del Feldmaresciallo Arciduca Alberto, seconda cugina di Francesco
Giuseppe, morta arsa viva a 18 anni.
1871: + Maria Annunziata, seconda moglie di Carlo Ludovico, cognata di Sissi, 28 anni.
1881: + Elizabeth Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 21 anni.
1883: + Maria Antonietta d’Asburgo Lorena di Toscana, figlia di Anna Maria di Sassonia e
Ferdinando IV di Toscana 25 anni.
1885: +Maximilian Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 23 anni.

Una digressione per alleggerire la nota di tristezza: non sapevo che l’imperatrice madre Sofia avesse una gemella, Leopoldina, regina di Sassonia, e che altre due delle tante sorelle fossero altresì gemelle: Elizabeth, regina di Prussia, e Amalia, anche lei regina di Sassonia, succeduta a Leopoldina..
 
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sofonisba
view post Posted on 14/9/2007, 14:46




Non sono di parte, cerco solo di essere obiettiva. E non vedo, francamente, come tu possa definire gli Asburgo del ramo Toscano "ipocriti e presuntuosi". Personalmente li ho studiati, ho letto loro lettere personali all'Archvio di Stato di Firenze, e posso affermare con certezza che erano persone buone, che in Toscana lasciarono il ricordo ed il rimpianto per la loro onestà ed il loro buongoverno. Umanamente, non sono neppure paragonabili all'Imperatrice Elisabetta. Ciò che l'Imperatrice ha scritto di loro, mi dispiace, ma qualifica più lei di loro. Erano persone che, quando Sissi li conobbe, già avevano molto sofferto, e per motivi ben più seri delle fisime dell'Imperatrice. L'Imperatrice, i motivi seri per soffrire li ebbe molti anni dopo, alla morte del figlio. Prima di allora, furono solo fisime: la suocera, la Corte di Vienna, il marito che non la capiva... E intanto viaggiava, andava a cavallo, a caccia, perdeva tre ore al giorno per la pettinatura...
Se una persona esamina obiettivamente tutto questo, deve sentirsi dire che è "di parte contro Sissi"!
Ecco, allora fu "di parte" anche il padre di Sissi, il Duca Max. Ad una riunione familiare, presenti tutte le figlie dedite a stranezze (ed a far martiri i disgraziati mariti) dette pubblica lettura di un passo del quotato medico italiano Paolo Mantegazza, in cui sosteneva che la causa di tante malattie nervose e "spleen" da parte di persone dell'alta società era dovuta in realtà alla mancanza di una occupazione seria come il lavoro. Sissi si offese a morte col suo stesso padre (il Duca morì non riconciliato con la figlia), ma io la penso come lui.
Quanto a Stefania, non conosco abbastanza il personaggio per poter fare o smentire certe affermazioni; ma sicuramente i giudizi di Elisabetta non sono da prendere sul serio ipso facto.
Ho già scritto, e ripeto, che chi volesse studiare i vari personaggi solo attraverso i "giudizi" di Sissi ne avrebbe una immagine assolutamente deformata e non rispondente alla realtà.
 
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pretore
view post Posted on 14/9/2007, 16:22




Sono d'accordo con Sofonisba su molte cose.
Per cercare di capire, come propone Lucar87, suggerisco un'ipotesi a proposito della freddezza con cui Sissi sembrava reagire alla perdita dei suoi congiunti.
E’ vero che soffrì molto per la follia e poi per la scomparsa della sorella Elena, avvenuta nel 1890, ma non mi pare si abbia traccia del suo cordoglio per la morte dei giovani nipoti, Elizabeth e Maximilian, i figli di Elena, proprio quelle perdite che sconvolsero fino alla pazzia sua sorella maggiore.

Correggetemi se sbaglio, ma ho l’impressione che Sissi rifuggisse , in maniera ossessiva, come molti di noi del resto, l’idea della morte, e che questa nevrosi potrebbe spiegare la sua mania salutista e il fuggire continuamente nella girandola dei viaggi.
Per la prima volta Elisabetta è costretta a prendere atto della fragilità umana, quando perde la figlioletta Sofia, di solo due anni, nel 1857, macerandosi in un devastante senso di colpa.
Da questo momento, ignora sistematicamente tutti i lutti *che colpiscono , uno dopo l’altro, non solo la famiglia imperiale, ma anche i suoi parenti bavaresi o sassoni, quando si tratta di giovani, e la morte le pare particolarmente crudele. Non ne parla perché la rifiuta.
La fine della suocera (1872) e del suocero (1878) devono sembrarle eventi naturali, gli altri no. Non ne parla perché ne allontana l’idea, per il terrore che la tragedia possa colpire se stessa. Finchè, nel
1886, è messa di fronte brutalmente alla morte di Ludwig, il “cugino” re di Baviera al quale era legata da profonda affinità spirituale. Tre anni dopo, ancora più sconvolgente, la morte violenta del figlio Rodolfo, che la costringe a guardare, senza possibilità di nascondersi, l’agghiacciante realtà.

Da questo momento comincia a prendere coscienza, diventa più umile, ma anche più disperata, compenetrandosi nel dolore degli altri.
Perde il padre (1988), la sorella Elena (1890), la madre (1892), e, un anno prima della sua tragica fine, la sorella Sofia (1897), perita orribilmente nell’incendio di un convento parigino.
La stilettata di un fanatico, mette fine agli anni del dolore e del suo inevitabile declino.

*Mi dispiace fare questo macabro elenco, certamente dimenticando qualcuno, ma è significativo:

1858: + Margherita di Sassonia, prima moglie di Carlo Ludovico, cugina di Sissi, 18 anni.
1859: +Anna Maria di Sassonia, moglie di Ferdinando IV di Toscana, cugina di Sissi, 22 anni.
1864: + Ildegarda di Baviera, moglie del feldmaresciallo Arciduca Alberto, cugina di Sissi, 29 anni.
1867: + Maximilian, fratello di Francesco Giuseppe, 35 anni.
1867: + Sofia di Sassonia, prima moglie di Carlo Theodoro, cugina e cognata di Sissi, 22 anni.
1867: + Mathilde, figlia del Feldmaresciallo Arciduca Alberto, seconda cugina di Francesco
Giuseppe, morta arsa viva a 18 anni.
1871: + Maria Annunziata, seconda moglie di Carlo Ludovico, cognata di Sissi, 28 anni.
1881: + Elizabeth Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 21 anni.
1883: + Maria Antonietta d’Asburgo Lorena di Toscana, figlia di Anna Maria di Sassonia e
Ferdinando IV di Toscana 25 anni.
1885: +Maximilian Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 23 anni.

Una digressione per alleggerire la nota di tristezza: non sapevo che l’imperatrice madre Sofia avesse una gemella, Leopoldina, regina di Sassonia, e che altre due delle tante sorelle fossero altresì gemelle: Elizabeth, regina di Prussia, e Amalia, anche lei regina di Sassonia, succeduta a Leopoldina..

 
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lucar87
view post Posted on 14/9/2007, 16:45




Sì, bravo! Sissi cercava di allontanare da sè l'idea della morte perchè, come tutti noi, la temeva, ma ciò non vuol dire che non partecipasse al dolore degli altri. Fu segnata soprattutto dalla morte di Sofia e Rodolfo, ma anche tutti gli altri lutti che dovette sopportare lasciarono una traccia indelebile su di lei. Comunque gli ultimi 10 anni della sua vita portò il lutto stretto e quindi proprio fredda non fu. Riguardo a questo credo che ci fu una forte componente di rimorso, che dimostra come avesse un animo sensibile.
Anche secondo me l'idea della morte ha giocato una parte importante nella vita di Sissi: la temeva e questo spiega la sua superstizione. Tuttavia negli ultimi anni la invocava come luogo del riposo dai dolori del mondo. Non penso abbia mai pensato al suicidio, ma è chiaro che c'era una contraddizione fra l'attaccamento alla vita che pur traspare da certi suoi atti e la tensione verso la morte
 
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-enry1973
view post Posted on 14/9/2007, 18:09




Non voglio in alcun modo assolvere Sissi dalle sue colpe che sono tante: aveva un carattere che non cercava di domare e si lasciava trasportare dalla sua volubilità. Fece il diavolo a quattro per poter educare i figli, lanciando ultimatum che non lasciano intraverdere un modo adulto di comportarsi, per poi abbandonarli di nuovo a loro stessi. Si contornava di persone che dessero fastidio agli altri senza capire che erano profitattori (vedi la Larisch). Con chi non le garbava era capace di risultate assai sgradevole, superstiziosa fino allo sfinimento ed egoista oltre ogni misura. Però non credo le si possa imputare la colpa di non aver sofferto per la morte di chi le stava vicino: è forse una colpa soffrire di più per coloro che ci sono più cari? Sarebbe d'altraparte sbagliato, infatti, pensare alla famiglia Asburgo come ad una famiglia normale. Elisabetta era costretta a vedere parenti dei quali non percepiva l'affetto e dei quali non le importava nulla. Se non si è disperata per la morte di una cognata che vedeva ogni tanto e con la quale non ha mai scambiato una chiacchiera intima, non ci vedo nulla di strano. Erano famiglie enormi, dove parenti "stretti" si vedevano solo in circostanze ufficiali: a tavola era obbligo parlare solo con chi si aveva a fianco e nei dopocena non si godeva mai di libertà di conversazione. Era difficile che nascesseo amicizie intime.
 
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sofonisba
view post Posted on 14/9/2007, 18:40




Si, è vero ciò che dice Enry. Aggiungerei anche che l'etichetta proibiva anche di rivolgere la parola per primi all'Imperatore ed all'Imperatrice.
L'Imperatore Francesco Giuseppe - già di suo - era espansivo come un ghiacciolo alla menta. L'Imperatrice, da parte sua, siccome - a sentir lei - era una vittima della suocera, delle malignità della corte e dell'aristocrazia viennese, estranea ai suoi stessi figli, con una nuora che era "un brutto cammello", ecc. ecc. ecc. - taceva anche lei. Oltretutto parlava pianissimo per non mostrare i denti. Quindi mi immagino l'allegria e la piacevolezza delle riunioni di famiglia.
Chissà perchè, invece, ai tempi dell'Arciduchessa Sofia queste riunioni riuscivano meglio. Chissà perché l'Arciduchessa conosceva bene tutti i numerosi parenti del marito. Si interessava ai loro affari ed alle loro attività, conversava. Ancora in giovane età, si comportò da zia affettuosa col giovane nipote Duca di Reichstadt, figlio di Napoleone. Era sempre presente, si preoccupava degli altri. Tutte queste indubbie qualità positive, invece, le sono state attribuite come "colpe" e "cattiverie" contro la giovane ed innocente nuora; la quale, a parer mio, si limitò a gettare - a posteriori - tutte le colpe delle sue mancanze sulla suocera.
Quanto al discorso sui lutti, c'è da considerare anche un altro aspetto. All'epoca l'idea della morte non era quella odierna. Oggi siamo abituati quasi all'immortalità, non si pensa alla morte finché non si è decrepiti (ed a volte neppure allora).
All'epoca, invece, era assai facile veder morire persone giovani e bambini. Le famiglie erano numerose, ma non c'era niente di strano se solo la metà dei figli arrivavano all'età adulta, e se donne giovani morivano di parto o di tubercolosi, e uomini morivano in seguito ad un raffreddore (degenerato in bronchite e polmonite).
Nel caso dei parenti di Sissi, le morti che destarono scalpore furono quelle (assai poco naturali) di Massimiliano (fucilato a Queretaro, in Messico); del Re Luigi II (internato come pazzo, e sospettato di aver ucciso il suo medico curante); della sorella Sofia (morta orribilmente, in un incendio); e soprattutto quella di Rodolfo, principalmente per il modo e per le terribili circostanze che l'accompagnarono. Duole dirlo ma, se fosse morto senza scandalo per un comune attacco di appendicite, oggi di lui non si parlerebbe più.
 
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pretore
view post Posted on 14/9/2007, 19:38




E' vero! La morte dei giovani e dei bambini era un evento frequente, spesso ineluttabile, per la mancanza di cure e i frequenti eventi bellici. Un'idea con cui bisognva convivere ogni giorno, accettandola con la rassegnazione o con la fede, più di quanto non si sia capace di fare oggi.
Anche le distanze e la lentezza delle comunicazioni, non permettevano di coltivare sempre gli affetti e le relazioni familiari.
Nelle famiglie aristocratiche, poi, così vaste e intrecciate, l'etichetta, l'ambizione, le invidie, le rivalità, la ragion di stato, soffocavano i sentimenti, sino a sfociare nel cinismo.
Leopoldo II non potè e non volle fare nulla per salvare la sorella Maria Antonietta dalla ghigliottina.
Giorgio V, cugino della zarina Alessandra e cugino dello zar Nicola II, si rifiutò di dare asilo alla famiglia reale russa, dopo la Rivoluzione.
La regina Elisabetta non ariverebbe a tanto, ma ha fatto disastri con i figli!
Evidentemente i rapporti all'interno di una famiglia regnante non sono paragonabili a quelli di una famiglia comune.

Sissi era una colomba al confronto.






 
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sofonisba
view post Posted on 14/9/2007, 20:09




Si, questi casi che mi hai citato sono due classici esempi di "ragion di Stato". Il primo, quello di Leopoldo II, è palese. L'Imperatore cercò in ogni modo di evitare la guerra con la Francia, ritenendola una pazzia. Se fosse vissuto oltre il marzo 1792, forse la storia avrebbe preso una strada diversa.
Il caso di Giorgio V e dello Zar Nicola fu più complesso, e più che di un caso di ragion di Stato si trattò di motivi di immagine, perché il Re avrebbe rischiato una ondata di impopolarità se avesse offerto asilo ai parenti russi.
Giorgio V non si perdonò mai ciò che accadde dopo, e diceva peste e corna dei politici che l'avevano indotto a non mettere in salvo i cugini.
Comunque, nella Casa d'Asburgo c'era, tradizionalmente, un maggior senso della famiglia, e rapporti meno cattivi tra i suoi membri. Anche per questo l'atteggiamento di Elisabetta nei confronti della famiglia del marito non fu molto bello. Il tutto, del resto, probabilmente nacque da una iniziale patologica timidezza da parte di Elisabetta. Ciò non le consentì di crearsi rapporti di amicizia all'interno della famiglia. Col passare del tempo, questa timidezza, invece di svanire e lasciare il posto ad un atteggiamento estroverso, divenne mania di persecuzione e misantropia. L'Imperatrice iniziò presto ad autocommiserarsi, e non smise più. Non dubito che abbia sofferto nella sua vita; ma in parte ha sofferto anche per colpa sua.
 
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lucar87
view post Posted on 17/9/2007, 00:43




Ritorno a chiedere come mai, sofonisba, hai questo astio nei confronti di una donna contradditoria, ma affascinante e amata dal suo popolo fin da quando era viva? Abbiamo letto le sue biografie da cui esce un quadro contrastante:bella donna, sportiva, amante della natura, liberale, a volte dolce, sensibile, romantica, colta e intelligente da un lato, nervosa, depressa, cupa, insofferente e cattiva dall'altro. Ma le fonti delle biografe quali sono? Le sue lettere e il suo diario poetico, innanzitutto, e poi i racconti e i memoriali di chi le stava vicino: la famiglia, le dame di compagnia, l'ambiente di Corte e la voci che giravano incontrollate per Vienna e per l'Impero, spesso maligne e infondate.
In primis, il diario poetico e le lettere, pur testimonianza di prima mano, vanno usate con cautela perchè raccolgono più sfoghi che una reale ricostruzione della sua vita. Lei scriveva quando aveva momenti negativi e ometteva perlopiù i momenti positivi, che pure ci furono. Per quanto riguarda l'ambiente di Corte e la famiglia, noi sappiamo quanto lei lo detestasse perchè si sentiva oppressa e soffocata ( e noi dobbiamo rispettare questi suoi sentimenti) e quindi non ci possiamo aspettare che corressero buone voci su di lei. Tutto ciò che faceva era preso in malaparte da quei sepolcri imbiancati di Vienna: andare a cavallo, tenere animali domestici, fare ginnastica e sport, viaggiare, avere rapporti più stretti col marito, allevare i propri bambini era ritenuto sconveniente e le era ostacolato. Si trovava a che fare con persone viscide, invidiose, corrotte, false e lei reagiva a suo modo:cercando un'evasione. Ciò che sappiamo di lei c'è giunto anche grazie alle testimonianze delle dame di compagnia, da cui infatti emerge un quadro decisamente migliore, anche se delle critiche non mancano. Le dame le volevano molto bene, ma non afferravano completamente la complessità del suo mondo interiore e la sua tormentata intelligenza. Ciò nondimeno capiamo da loro la grandezza e il fascino di questa donna. Se Sissi ha avuto parole anche crude verso elementi spregevoli, ipocriti e meschini è perfettamente da capire e se questo suo astio ha colpito anche persone apparentemente degne non mi sembra le vada imputato appieno: in un ambiente in cui non ti trovi bene fai di tutta l'erba un fascio. Non dico questo perchè penso di saperne di più delle biografe, ma perchè penso di averla capita realmente sia per una sensibilità simile sia per situazioni di vita non così diverse. Mi capita di vivere molti dei sentimenti da lei espressi e alcuni dei suoi comportamenti.
Non capisco come voi l'attacchiate in questo modo: non penso sia una santa, ma era una donna moderna, libera e critica in un ambiente opprimente, decrepito e polveroso. Avrà avuto diversi difetti, ma è stata uno splendido esempio di donna anticonformista e caparbia.
Comunque faccio notare ancora una volta come la sua morte sia stata vissuta con una forte ondata emotiva nell'Impero, perchè, checchè se ne dica, era una donna generalmente amata (forse non da certa stampa e da certi personaggi).
Ecco qua cosa pensava di quel mostro crudele e pazzoide il marito, che forse l'ha conosciuta meglio di te e delle signore biografe:"The late Empress had been all through her life anxious to do good, and to alleviate the suffering of her neighbours". (Franz Joseph). E sempre su questo essere spregevole e detestabile:"Oh if she knew how much they love her, how they adore her. If she only wanted to, turned up a bit more frequently, she would gain all hearts". (Mère Mayer). beh, sofonisba, che tu preferisca i tuoi granduchi di Toscana si è capito, che tu non voglia sforzarti a capire e ad ammirare Sissi anche, ma lei sarà sempre nei cuori della gente. Ti comprendo, sofonisba: tu avresti preferito una Sissi remissiva e dolce, che si divertiva e si godeva la vita, senza farsi tanti problemi e lasciandosi mettere i piedi in testa da tutti, che restava accanto al marito come un soprammobile e che sfornasse figli di continuo. Spiacente. Non era così e se non l'apprezzi non so che farci, solo non attaccarla per il puro piacere di farlo.

Edited by lucar87 - 17/9/2007, 11:45
 
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sofonisba
view post Posted on 17/9/2007, 10:54




Non vedo perché dovrei "provare piacere ad attaccare Sissi". Forse non ci siamo capiti bene: io guardo i personaggi da un punto di vista storico, non sentimentale. L'Imperatrice e Regina Elisabetta è un personaggio storico, non la Madonna di Lourdes che non si può discutere, perché sarebbe blasfemo ed offensivo per i cattolici farlo; in quel caso, anche un ateo dovrebbe astenersi, per motivi di bon ton. O ci si crede o non ci si crede (ma non si entra in polemica).
Come ho già detto, ed a quanto pare non mi sono spiegata bene, non considero Sissi come "un mostro pazzoide". Ma come un essere umano, con alcuni pregi e molti difetti.
Francesco Giuseppe, ovviamente, era un marito innamorato; il suo era stato un matrimonio d'amore. Ed era anche un gentiluomo. E' ovvio che abbia difeso in ogni modo la moglie. Probabilmente anche perché, oltre al resto, si rendeva conto che di molte eccentricità non poteva essere considerata completamente responsabile. E poi sapeva che da parte di Sissi, nei suoi confronti, c'era sempre stata una lealtà di fondo.
Coloro che le vissero più vicini furono la figlia minore e le dame ungheresi; è ovvio che le fossero attaccatissime, e facessero tutto il possibile per capirla. Anche se, in un altro post, tu sei arrivato a mettere in dubbio l'affetto per lei della Festetics. Il che è indicativo. Davvero tu dubiti dell'affetto per lei di una Dama che per stare vicino a Sissi sacrificò la sua vita, rinunciando a sposarsi ed a farsi una famiglia?! E poi, perché? Perché la Contessa Festetics, essendo una donna intelligente, e quindi dotata di senso critico, lasciò scritti dei commenti peraltro innocentissimi sull'atteggiamento dell'Imperatrice.
Guarda che il "culto della personalità" si addiceva a gente come Stalin, non certo a Sissi, e dubito che lei stessa l'avrebbe voluto.
Quanto al fatto che fosse amata dai sudditi, facciamoci una gran tara! Quali sudditi? Gli ungheresi si, incondizionatamente! Nessuna Regina fu più amata di Sissi dagli ungheresi! I tedeschi e gli slavi l'amarono inizialmente. Dopo, la sua parzialità nei confronti dell'Ungheria, ma soprattutto la sua misantropia che andò accentuandosi nel corso degli anni, le alienarono molte simpatie.
Destò molto compianto dopo la tragedia del figlio Rodolfo, ma c'era anche chi non si peritava di chiamarla come corresponsabile. Tanto che lo stesso Francesco Giuseppe prese pubblicamente le sue difese proprio a questo proposito.
Quanto all'emozione ed alla rabbia suscitata in tutti i sudditi dal suo assassinio, non puoi certo citarmele come prova che fosse "amatissima": è evidente che tutti i sudditi, di qualsiasi nazionalità e colore politico, si indignarono di fronte al fatto che l'Imperatrice, una donna sola ed anziana, in lutto perenne per la perdita dell'unico figlio, e completamente indifesa, fosse stata assassinata in quel modo! Avrebbero voluto fare a pezzi il Luccheni personalmente, se l'avessero avuto tra le mani!
Non credo che sia utile crearsi degli "idoli". Ci vuole un minimo di obiettività! A me Sissi non è "antipatica", anzi. Però ammiro di più le persone che seppero sacrificarsi per compiere il loro dovere in modo il più possibile inappuntabile. Come Francesco Giuseppe, l'Arciduchessa Sofia, ed anche i "miei" Granduchi di Toscana (che certamente non dissero mai una parola cattiva contro Sissi).
 
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lucar87
view post Posted on 17/9/2007, 11:45




Bella risposta, ma non voglio farne una polemica personale e spero tu non sia arrabbiata con me. Desidero solo sapere quanto più possibile su di lei e confrontarmi con persone che magari la pensano pure diversamente e che sono molto colte e preparate come te.
Quando ho messo in dubbio l'affetto della Festetics, era solo per vedere come mi avreste risposto voi, che sicuramente ne sapete di più quanto a nozioni (perchè quanto a capirla, scusami, ma mi ritengo un po'superiore almeno a te anche per temperamenti simili con la dama in questione). Lo so che la nobile ungherese sacrificò la sua vita per lei, quanto le volesse bene veramente non lo sapremo mai. Probabilmente molto, ma penso che tu sia d'accordo che erano due donne diverse per carattere e sensibilità e, seppure accomunate da altre cose, la Festetics non la poteva comprendere completamente.
Io, è vero voglio molto bene a Sua Maestà Elisabetta e può sembrare ridicola una cosa del genere con una donna scomparsa da 109 anni, ma non devi pensare che me ne faccia un idolo, sarebbe infantile; solo preferisco una donna come lei che una zuccherosa e insulsa principessa. Voglio conoscere il più possibile solo la sua figura storica e nient'altro. So che ebbe molti difetti: instabilità emotiva, irrequietezza continua, strane manie, difficoltà ad esprimere i sentimenti e ad amare, contradditorietà e volubilità, esagerata sensibilità e, a volte, cupezza d'animo, incapacità di svolgere il ruolo assegnatole. Non credo però che fosse misantropa perchè, pur chiudendosi sempre più in se stessa, continuò a frequentare le persone e ad avere amici e amiche.
Tuttavia, come ti ho detto, cerco di capirla a fondo e penso di riuscirci perchè io, nelle stesse condizioni, avrei reagito in modo simile.
Sul fatto che fosse amata oppure meno, anche qui credo che la verità stia nel mezzo: una parte della popolazione le era molto affezionata, un'altra le era indifferente o addirittura ostile. E'normale. Che però emanasse un grande fascino e una grazia eccezionale, su quello sono d'accordo tutti.
Che non fosse una santa l'ho ripetuto anch'io più volte, ma a me, come penso anche ad Enrico, piace proprio per le sue contraddizioni e i suoi difetti, che però ritengo esagerati dalle biografie perchè non tengono in considerazione che molti atteggiamenti ritenuti al tempo stranezze sono in realtà comprensibili e, al contrario, alcune cose che oggi riteniamo strane all'epoca erano perfettamente nelle norma. Non voglio costruirmi un'immagine di lei diversa da quella della realtà, credo però che non si debba eccedere nè in un senso nè in un altro, seppure ciò sia molto difficile perchè figure storiche come questa è molto facile che o siano molto amate o molto detestate.
Comunque grazie :) delle osservazioni e un invito: aiutiamoci insieme, anche nel civile disaccordo, per migliorare la nostra conoscenza su un personaggio storico così misterioso e pieno di fascino. Scusatemi tutti per il lungo :offtopic.gif: , cercherò di non farlo più!!!

Edited by lucar87 - 18/9/2007, 10:31
 
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sofonisba
view post Posted on 27/10/2007, 23:24




Un ritratto dell'Arciduchessa Maria Annunziata, nata P.ssa dell Due Sicilie, seconda moglie dal'Arciduca Carlo Ludovico (e cognata di Sissi):

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e due della terza moglie di Carlo Ludovico, Maria Teresa di Braganza:

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mounsier
view post Posted on 20/7/2009, 19:49




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Maria Annunziata

 
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mounsier
view post Posted on 22/7/2009, 14:38




Ancora Maria Annunziata molto bella in questa foto.

 
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LORETTA10
view post Posted on 23/7/2009, 16:54




Davvero :woot: :woot: e che eleganza !
 
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102 replies since 12/9/2007, 13:29   12364 views
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