| Mi trovo d'accordo su molte cose con Sofonisba, ma cerchiamo di capire, per esempio, a proposito della freddezza con cui Sissi sembrava reagire alla perdita dei suoi congiunti. E’ vero che soffrì molto per la follia e poi per la scomparsa della sorella Elena, avvenuta nel 1890, ma non mi pare si abbia traccia del suo cordoglio per la morte dei suoi giovani nipoti, Elizabeth e Maximilian, i figli di Elena, proprio quelle perdite che sconvolsero fino alla pazzia sua sorella maggiore.
Correggetemi se sbaglio, ma ho l’impressione che Sissi rifuggisse , in maniera ossessiva, come molti di noi del resto, l’idea della morte, e che questa nevrosi potrebbe spiegare la sua mania salutista e il fuggire continuamente nella girandola dei viaggi. Per la prima volta Elisabetta è costretta a prendere atto della fragilità umana, quando perde la figlioletta Sofia, di solo due anni, nel 1857, macerandosi in un devastante senso di colpa. Da questo momento, ignora sistematicamente tutti i lutti *che colpiscono , uno dopo l’altro, non solo la famiglia imperiale, ma anche i suoi parenti bavaresi o sassoni, quando si tratta di giovani e la morte le pare particolarmente crudele. Non ne parla perché la rifiuta. La fine della suocera (1872) e del suocero (1878) devono sembrarle eventi naturali, gli altri no. Non ne parla perché ne allontana l’idea, per il terrore che la tragedia possa colpire se stessa. Finchè, nel 1886, è messa di fronte brutalmente alla morte di Ludwig, il “cugino” re di Baviera al quale era legata da profonda affinità spirituale. Tre anni dopo, ancora più sconvolgente, la morte violenta del figlio Rodolfo, che la costringe a guardare, senza possibilità di nascondersi, l’agghiacciante realtà.
Da questo momento comincia a prendere coscienza, diventa più umile, ma anche più disperata, compenetrandosi nel dolore degli altri. Perde il padre (1988), la sorella Elena (1890), la madre (1892), e, un anno prima della sua tragica fine, la sorella Sofia (1897), perita orribilmente nell’incendio di un convento parigino. La stilettata di un fanatico, mette fine agli anni del dolore e del suo inevitabile declino.
Mi dispiace fare questo macabro elenco, certamente dimenticando qualcuno, ma è significativo:
1858: + Margherita di Sassonia, prima moglie di Carlo Ludovico, cugina di Sissi, 18 anni. 1859: +Anna Maria di Sassonia, moglie di Ferdinando IV di Toscana, cugina di Sissi, 22 anni. 1864: + Ildegarda di Baviera, moglie del feldmaresciallo Arciduca Alberto, cugina di Sissi, 29 anni. 1867: + Maximilian, fratello di Francesco Giuseppe, 35 anni. 1867: + Sofia di Sassonia, prima moglie di Carlo Theodoro, cugina e cognata di Sissi, 22 anni. 1867: + Mathilde, figlia del Feldmaresciallo Arciduca Alberto, seconda cugina di Francesco Giuseppe, morta arsa viva a 18 anni. 1871: + Maria Annunziata, seconda moglie di Carlo Ludovico, cognata di Sissi, 28 anni. 1881: + Elizabeth Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 21 anni. 1883: + Maria Antonietta d’Asburgo Lorena di Toscana, figlia di Anna Maria di Sassonia e Ferdinando IV di Toscana 25 anni. 1885: +Maximilian Thurn und Taxis, figlia di Elena, nipote di Sissi, 23 anni.
Una digressione per alleggerire la nota di tristezza: non sapevo che l’imperatrice madre Sofia avesse una gemella, Leopoldina, regina di Sassonia, e che altre due delle tante sorelle fossero altresì gemelle: Elizabeth, regina di Prussia, e Amalia, anche lei regina di Sassonia, succeduta a Leopoldina..
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