L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

Le Principesse di Sassonia in Toscana, Maria Anna,Maria Ferdinanda e Anna Maria

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il geggi
view post Posted on 27/9/2009, 01:31 by: il geggi




Tre Principesse della Casa di Sassonia ebbero a sposare tre GranDuchi di Toscana.Destini tristi e,perlomeno in due casi,tragici quelli riservati loro.
Ma andiamo con ordine.

Maria Anna Carolina,Dresda 15 Novembre 1799 - Pisa 24 Marzo 1832
sposa il Gran Principe di Toscana Leopoldo (futuro GranDuca Leopoldo II),
per procura a Dresda il 28 Ottobre 1817.

Maria Ferdinanda,Dresda 1796 - Brandais 1865
sposa il GranDuca Ferdinando III,a Firenze il 6 Maggio 1821

Anna Maria Massimiliana,Dresda 4 Gennaio 1835 - Napoli 10 Febbraio 1859
sposa il Gran Principe di Toscana Ferdinando (futuro GranDuca Ferdinando IV),a Dresda il 4 Novembre 1856.

La prima Principessa che,in ordine cronologico,si affacciò in Toscana fu Maria Anna Carolina,figlia del Principe Massimiliano di Sassonia e di Carolina di Parma.
Nel 1814 la Dinastia Lorenese era stata restaurata sul Trono di Toscana.Ferdinando III (1769 - 1824) era tornato da Wurzburg vedovo della prima moglie,Maria Luisa di Borbone e con l'unico figlio maschio Leopoldo (1797 - 1870) e le due figlie Maria Luisa e Maria Teresa (futura sposa di Carlo Alberto di Savoia-Carignano).Nel 1817 il GranDuca pensò che era giunto il momento per il figlio ventenne di accasarsi ed iniziare a provvedere per assicurare la successione.Sentiamo cosa ci racconta lo stesso Leopoldo:<<sul cominciar del 1817,il padre mi disse che sua sorella Teresa da Dresda avevali scritto per sapere se la nipote di lei,la figlia del principe Massimiliano di Sassonia,Marianna,avesse potuto truovar collocamento;dovendo rispondere,domandava a me se io l'avrei sposata,che era un'occasione buona.Maravigliato dell'inaspettata domanda,presi un giorno a pensare.Avevo conosciuto intimamente la famiglia del Principe Massimiliano:a Frankfurt ed in Boemia,le vicende della guerra avean la mia e loro famiglia riunite,coetanei e parenti,si era come fratelli e sorelle.Delle figlie erano quattro,Marianna la terza.L'indomani diedi l'assenso volentieri:tranquillo era,la Provvidenza aveami porto una che conoscevo;era bella tanto,sagace e buona>>.
Nell'Agosto del 1817 Ferdinando III inviò a Dresda il proprio Ciambellano,conte Giovan Battista Baldelli,a chiedere ufficialmente la mano della Principessa Maria Anna.Venne stabilito che le nozze si sarebbero celebrate per procura a Dresda il 28 Ottobre e che una Commissione incaricata dal GranDuca,si sarebbe recata a Trento a ricevere la sposa.
Detta Commissione,che era composta dal principe e dalla principessa Rospigliosi,dal duca Strozzi e dalla marchesa Riccardi,partì da Firenze il 5 Novembre.Dopo aver fatto tappa a Mantova e a Rovereto,giunse a Trento il 9 Novembre,prendendo alloggio all'albergo "della Rosa".La neo Gran Principessa di Toscana arrivò a Trento il dì 11 Novembre ed alloggiò alla locanda "d'Europa" dove,il giorno seguente,si recò il principe Rospigliosi a prendere in consegna la sposa.Alla presenza della Principessa la Commissione Sassone declamò i pieni poteri conferitegli da S.M. il Re di Sassonia per la consegna della sposa,susseguentemente il principe Rospigliosi esibì l'atto di procura di S.A.I e R. il GranDuca di Toscana,che lo autorizzava a ricevere la detta Principessa.Dopo vi fu uno scambio di doni tra i componenti delle due commissioni ed infine la partenza per la Toscana.
Nella lieta circostanza delle nozze del Gran Principe Leopoldo,il GranDuca Ferdinando III ordinò che fossero elargite,a carico del suo privato patrimonio,trecentoventi doti,da quindici scudi l'una, ad altrettante fanciulle povere del Granducato,dai quindici ai trentacinque anni.Ordinò poi che fossero restituiti tutti i pegni di panni lani ed altri,esclusi gli ori e gli argenti;che venisse fatta una gratuita distribuzione di pane agli indigenti.
Inoltre condonò la pena ai disertori,contrabbandieri ed ai condannati per rissa e delitti simili.
Sabato 15 Novembre la Principessa Maria Anna giunse alla Villa di Cafaggiolo,in Mugello.Ad attenderla,il GranDuca,il GranPrincipe suo sposo e l'Arciduchessa Maria Luisa.
Leopoldo ci narra il loro incontro:<<(...)A Cafaggiolo venutole io incontro colla famiglia,ella si gettò nelle braccia mie dicendosi mia,sé portando in dono,e facendo conoscere a me che la mia vita voleva render lieta e felice.Bella era sopra molte altre,piena di grazia,l'occhio vivace pieno d'intelligenza e d'amore;lo splendor della fronte spaziosa era un cel sereno e tranquillo,specchio dell'animo suo.Il suo sorriso siedeva con isolita grazia nella bocca e nelle fossette delle guancie.La persona non grande,ma composta,e il portamento dignitoso(...)>>.
Il mattino dopo vi fu il solenne ingresso in Firenze.Il corteggio mosse da Villa Capponi alla Pietra in questo ordine:
un picchetto di cacciatori a cavallo;
due battistrada con livrea di corte;
una muta con i ciambellani di servizio:senatore Aldobrandini,marchese Riccardi,conte Opizzoni e cavalier Montalvi;
una muta con le cariche di corte:principe Rospigliosi,senatore Antinori,balì Martelli e duca Strozzi.
una muta con i Sovrani:il GranDuca,i Gran Principi sposi e l'Arciduchessa Maria Luisa;
Otto Guardie del Corpo;
una muta con le dame di corte:la principessa Rospigliosi,la marchesa Riccardi,la contessa d'Elci e la baronessa Gebsattel.
Una volta in Firenze,salutati dagli spari dell'artiglieria e dal suono delle campane,i Sovrani fecero tappa alla chiesa della Santissima Annunziata,dove l'Arcivescovo officiò la messa ed impartì agli sposi la benedizione nuziale e fu cantato il Te Deum.
Terminata la funzione,la I. e R. Famiglia,passando per Via de' Servi,Piazza del Duomo,il Canto alla Paglia,San Gaetano,Santa Trinita,Via Maggio e lo Sdrucciolo,giunsero a Palazzo Pitti.
Nella Sala delle Aquile i Sovrani ricevettero i complimenti dei consiglieri e delle dame di corte.Fu poi la volta dei ministri esteri,dell'Arcivescovo e delle personalità più importanti.La tavola fu apparecchiata per cinquanta coperti.Alle sette di sera iniziò il grande ricevimento.I reali sposi comparvero alle sette e tre quarti e trovarono riuniti nelle varie anticamere,a seconda del grado sociale,centoquindici dame e trecentotrenta cavalieri.Alle nove fu sciolta l'etichetta restando libero l'ingresso di tutti i nobili ed ufficiali nelle anticamere.Alle dieci ed un quarto,terminato il ricevimento,la famiglia reale si ritirò negli appartamenti dove era gia stata preparata la tavola per la cena,alla quale parteciparono solo le più alte cariche di corte.Alle undici i sovrani si ritirarono.
La sera del giorno seguente la corte intervenne al ballo al teatro della Pergola.
La mattina del 18 Novembre furono fatte altre presentazioni.Alle sei di sera i Sovrani parteciparono alla grande festa popolare,offerta dal Comune di Firenze,nel piazzale degli Uffizi.Vi fu l'innalzamento di un globo aereostatico e fuochi d'artificio,tutto il porticato del Vasari era illuminato e due orchestre nel mezzo del piazzale facevano ballare il numeroso pubblico.Il GranDuca ed i Principi si trattennero oltre un ora e mezzo,percorrendo per due volte,in mezzo al popolo festante,tutto il loggiato.
Torniamo ad ascoltare Leopoldo:<<la sposa faceva li onori di casa.In famiglia la si chiamava Nanny,come nella casa paterna.Ella cercava ogni occasione di star con me,sperava (che) amore,bellezza avrebbe reso suo avvertimento non sgradito>>.Deve intendersi che la Principessa sperava che il proprio amore e la propria bellezza,avrebbero mitigati i rimproveri dai lei fatti a Leopoldo,per il suo carattere.Carattere un pò particolare come riconosce lui stesso e ci narra un episodio.Sul finire del 1818 l'Imperatore d'Austria Francesco I si trovava a Firenze ospite del fratello,ovvero il GranDuca Ferdinando III.Dovendosi recare a Roma per incontrare il Papa,Francesco I si fece accompagnare dal nipote Leopoldo che però non informò di questo la moglie.Sentiamo lui stesso:<< (...) Non lo dissi alla sposa.Feci male.La sposa tacque e mi lasciò partire>>.
Nel 1819 Leopodo e Nanny intraprendono un viaggio in Sassonia.Leopoldo:<<io mi trovava nel mezzo ad una famiglia amica di cognati e cognate,che erano per me come fratelli e sorelle.Nanny confortava loro a tollerare quanto in me trovavano di meno piacente.(...)Il suocero era a me in vece di padre,a me perdonava la rusticità>>.
La sposa non si limita a difendere il marito ma cerca di migliorarlo parlandogli con franchezza.Ancora Leopoldo:<<(...) Pose (Nanny ndr) davanti un quadro in cui riconobbi mio ritratto qual era con certe ombre sue,verità non potei non (sic) disconoscere;ma siccome era dipinto con tanta dolcezza,l'animo ne fu colto>>.

segue...
 
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