L'Ottocento di Sissi e Ludwig II

La Successione Lorenese in Toscana

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view post Posted on 4/8/2010, 21:47
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imperatore

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Grazie Yue!

Altro ritratto "curioso" del Nostro:


Il solito Agnolo Bronzino ritrae Cosimo I giovane, in tutto il suo splendore.
 
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il geggi
view post Posted on 4/8/2010, 23:34




CITAZIONE (*§Yue§* @ 4/8/2010, 20:13)
Nella didascalia dice che il dipinto è di un tale L. Cigole, ma non riesco a trovare nulla sul ritrattista. Tanto per cambiare è nel deposito degli Uffizi, anche se c'è scritto che appartiene a Palazzo Medici Riccardi.

image

Qui Cosimo I è ritratto con gli emblemi del potere: la cappa di ermellino,lo scettro e la corona.
Conviene notare come il Giglio Fiorentino compaia sia nello scettro che sulla corona,confermando la forte connotazione "fiorentina" dello Stato e di come questo affondasse le sue origini nella Repubblica Fiorentina.Questa è l'antica corona "a rebbi" del GranDucato di Toscana,quando Cosimo III ottenne il titolo di Altezza Reale,anche la corona cambiò,appunto,in quella reale.
Per inciso quando Cosimo era Duca di Firenze ed inseguito anche di Siena,aveva il titolo di Eccellenza;quando venne incoronato GranDuca di Toscana ebbe il trattamento di Altezza Serenissima.Il diploma imperiale dato in Vienna il 5 Febbraio 1691,accordava a Cosimo III il titolo di Altezza Reale.Titolo che ebbero anche i primi GranDuchi Lorenesi sino alla Restaurazione,dopo la quale il GranDuca di Toscana ebbe il titolo di Altezza Imperiale e Reale.

CITAZIONE (elena45 @ 4/8/2010, 22:47)
Grazie Yue!

Altro ritratto "curioso" del Nostro:

(IMG:http://i35.tinypic.com/i75qbt.jpg)
Il solito Agnolo Bronzino ritrae Cosimo I giovane, in tutto il suo splendore.

Humm...mai visto prima d'ora,grazie!
Sullo sfondo mi sembra di vedere la testa di un cane e Cosimo tiene in mano uno strumento musicale: credete possa essere un significato allegorico?
 
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view post Posted on 5/8/2010, 13:31
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CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
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Qui Cosimo I è ritratto con gli emblemi del potere: la cappa di ermellino,lo scettro e la corona.
Conviene notare come il Giglio Fiorentino compaia sia nello scettro che sulla corona,confermando la forte connotazione "fiorentina" dello Stato e di come questo affondasse le sue origini nella Repubblica Fiorentina.Questa è l'antica corona "a rebbi" del GranDucato di Toscana,quando Cosimo III ottenne il titolo di Altezza Reale,anche la corona cambiò,appunto,in quella reale.

Grazie del chiarimento. Infatti:


Cosimo III (1642-1723). Mamma mia che differenza tra il trisavolo e il suo discendente! Ma Cosimo III era brutto come sua madre, la "strega" Della Rovere!
Io avevo sempre creduto che l'abito di Cosimo III fosse espressione della moda barocca, invece è molto più antico.

CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
Humm...mai visto prima d'ora,grazie!
Sullo sfondo mi sembra di vedere la testa di un cane e Cosimo tiene in mano uno strumento musicale: credete possa essere un significato allegorico?

Sì: la didascalia completa dice che Cosimo è ritratto nei panni di Orfeo.

Edited by elena45 - 5/8/2010, 15:18
 
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il geggi
view post Posted on 5/8/2010, 19:14




CITAZIONE (elena45 @ 5/8/2010, 14:31)
CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
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Qui Cosimo I è ritratto con gli emblemi del potere: la cappa di ermellino,lo scettro e la corona.
Conviene notare come il Giglio Fiorentino compaia sia nello scettro che sulla corona,confermando la forte connotazione "fiorentina" dello Stato e di come questo affondasse le sue origini nella Repubblica Fiorentina.Questa è l'antica corona "a rebbi" del GranDucato di Toscana,quando Cosimo III ottenne il titolo di Altezza Reale,anche la corona cambiò,appunto,in quella reale.

Grazie del chiarimento. Infatti:

(IMG:http://i34.tinypic.com/pmyk4.jpg)
Cosimo III (1642-1723). Mamma mia che differenza tra il trisavolo e il suo discendente! Ma Cosimo III era brutto come sua madre, la "strega" Della Rovere!
Io avevo sempre creduto che l'abito di Cosimo III fosse espressione della moda barocca, invece è molto più antico.

CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
Humm...mai visto prima d'ora,grazie!
Sullo sfondo mi sembra di vedere la testa di un cane e Cosimo tiene in mano uno strumento musicale: credete possa essere un significato allegorico?

Sì: la didascalia completa dice che Cosimo è ritratto nei panni di Orfeo.

In questo dipinto Cosimo III indossa sempre la vecchia corona granducale,la corona reale si intravede,neanche tanto bene,nel ritratto di Giovan Gastone,al link di google che hai postato Tu.
Per quanto riguarda l'aspetto esteriore di Cosimo III,che dire,vi sono dei ritratti del Sustermans,in età più giovane,dove non lo possiamo proprio ritenere un brutto ragazzo.Ebbe la tendenza ad ingrassare,questo si,come sua madre la GranDuchessa Vittoria (ma come sei "cattiva" con lei :P ).
Gli piaceva la buona tavola e alcuni coevi affermano che eccedesse col "bere" anche se,in quest'ultimo caso,bisogna andarci cauti perchè spesso si trattava di denigratori veri e propri.
Giunto al 35 esimo anno d'età,la pinguedine si fece sempre più accentuata ed il medico di Corte,Francesco Redi,lo sottopose ad uno stretto regime alimentare detto "pitagorico",che osservò per tutto il resto della sua lunga vita.
Tornando alla GranDuchessa Vittoria,scherzi a parte,ebbe realmente una forte influenza,negativa per conto mio,sul figlio che ricevette una educazione fortemente bigotta.
Influenza nefasta,avrò modo di tornarci approfonditamente nel proseguo della trattazione,come quella delle sue "colleghe",Cristina di Lorena e Maria Maddalena d'Asburgo,sul nipote e figlio Ferdinando II,avendole Cosimo II nominate reggenti per il giovane GranDuca.
 
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view post Posted on 5/8/2010, 20:29
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Chapeau! Sei un vero esperto della storia dei Medici, che trovo veramente affascinante. Quante cose sto imparando!

CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 20:14)
In questo dipinto Cosimo III indossa sempre la vecchia corona granducale,la corona reale si intravede,neanche tanto bene,nel ritratto di Giovan Gastone,al link di google che hai postato Tu.

Nel ritratto che ho postato la corona di Cosimo III mi sembrava diversa rispetto a quella del suo antenato. Comunque non ho capito bene dove si vede la cosiddetta "corona reale".

Per quanto riguarda la sua "avvenenza", ne parliamo quando ci arriviamo, se no facciamo confusione.
 
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view post Posted on 5/8/2010, 20:46
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CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
Humm...mai visto prima d'ora,grazie!
Sullo sfondo mi sembra di vedere la testa di un cane e Cosimo tiene in mano uno strumento musicale: credete possa essere un significato allegorico?

Anch'io non lo avevo mai visto, ma ora che ho letto dove si trova capisco anche perché... Philadelphia! :33op4.gif:

Quanto alla Granduchessa Vittoria, ricordo che tempo fa a Palazzo Pitti una ragazza nel mio gruppo di storia dell'arte si divertì a cercare i suoi innumerevoli ritratti dispersi nella Galleria Palatina. Effettivamente ce n'era un certo numero! (che fosse vanesia?).
 
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il geggi
view post Posted on 5/8/2010, 23:56




CITAZIONE (elena45 @ 5/8/2010, 21:29)
Chapeau! Sei un vero esperto della storia dei Medici, che trovo veramente affascinante. Quante cose sto imparando!

CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 20:14)
In questo dipinto Cosimo III indossa sempre la vecchia corona granducale,la corona reale si intravede,neanche tanto bene,nel ritratto di Giovan Gastone,al link di google che hai postato Tu.

Nel ritratto che ho postato la corona di Cosimo III mi sembrava diversa rispetto a quella del suo antenato. Comunque non ho capito bene dove si vede la cosiddetta "corona reale".

Per quanto riguarda la sua "avvenenza", ne parliamo quando ci arriviamo, se no facciamo confusione.

Grazie per i complimenti che,arrivando da una persona come Te,giungono graditissimi!

Quando dici che la corona di Cosimo III Ti sembra diversa da quella di Cosimo I,hai perfettamente ragione.Nel corso del regno mediceo non vi è stata,materialmente,una sola corona in quanto le pietre preziose che la ornavano,potevano essere smontate e rimontate su altri diademi,quindi la foggia poteva essere leggermente diversa.
Allora,se guardi il ritratto di Giovan Gastone del link che hai postato,la corona è adagiata su un tavolo alla destra del GranDuca e risulta parzialmente coperta dalla sua mano destra,che impugna lo scettro.

La corona reale è ornata dagli "archetti",sovente dotati di una fila di perle,che si congiungono a sostenere il "globo".

Qualche anno fa,durante alcune esumazioni dei Principi Medicei,è stata aperta per la prima volta la tomba di Giovan Gastone,che è risultata gravemente danneggiata dall'alluvione del '66.
Sul teschio del GranDuca vi era ancora la copia della corona,con la quale era stato inumato.
http://i44.tinypic.com/29ymxdd.jpg

CITAZIONE (*§Yue§* @ 5/8/2010, 21:46)
CITAZIONE (il geggi @ 5/8/2010, 00:34)
Humm...mai visto prima d'ora,grazie!
Sullo sfondo mi sembra di vedere la testa di un cane e Cosimo tiene in mano uno strumento musicale: credete possa essere un significato allegorico?

Anch'io non lo avevo mai visto, ma ora che ho letto dove si trova capisco anche perché... Philadelphia! :33op4.gif:

Quanto alla Granduchessa Vittoria, ricordo che tempo fa a Palazzo Pitti una ragazza nel mio gruppo di storia dell'arte si divertì a cercare i suoi innumerevoli ritratti dispersi nella Galleria Palatina. Effettivamente ce n'era un certo numero! (che fosse vanesia?).

Vi è più di un ritratto a sfondo mistico-religioso della GranDuchessa Vittoria:
in uno è raffigurata come Santa Margherita d'Antioca,minacciata dal drago;in un altro è la peccatrice che si appresta a lavare i piedi di Gesù.
Entrambi sono del Sustermans.
 
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view post Posted on 6/8/2010, 08:52
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CITAZIONE (il geggi @ 6/8/2010, 00:56)
Allora,se guardi il ritratto di Giovan Gastone del link che hai postato,la corona è adagiata su un tavolo alla destra del GranDuca e risulta parzialmente coperta dalla sua mano destra,che impugna lo scettro.

La corona reale è ornata dagli "archetti",sovente dotati di una fila di perle,che si congiungono a sostenere il "globo".

Ecco dov'era! Abilmente nascosta!



Adesso ho capito: la differenza tra le due corone è negli archi a cupola.
Ma Giangastone perchè non la indossa? Ha paura di scompigliarie i boccoli? Immagino l'afrore sotto quella veste! Sto scherzando, ovviamente, non ti adombrare. I Medici sono stati grandi, nel bene e nel male.
Ci arriveremo a parlare di lui? Ti prego, va' avanti che il racconto mi piace un sacco!
 
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il geggi
view post Posted on 7/8/2010, 09:56




CITAZIONE (elena45 @ 6/8/2010, 09:52)
Adesso ho capito: la differenza tra le due corone è negli archi a cupola.
Ma Giangastone perchè non la indossa? Ha paura di scompigliarie i boccoli? Immagino l'afrore sotto quella veste! Sto scherzando, ovviamente, non ti adombrare. I Medici sono stati grandi, nel bene e nel male.
Ci arriveremo a parlare di lui? Ti prego, va' avanti che il racconto mi piace un sacco!

Tu,farmi adombrare?Praticamente impossibile!
Tra l'altro,Giovan Gastone intendo,era dotato di uno spiccato senso dell'umorismo,era cinico e dissacratorio ed avrebbe senz'altro "retto" la Tua battuta.
Aggiungo anche che è la personalità di Casa Medici che prediligo e che mi affascina maggiormente e,quando sarà il momento,ne parlerò diffusamente.
Non è stato quella figura abbietta e dissoluta che la storiografia "ufficiale" ci ha descritto.
Va bene,dai:un episodio,che mette in risalto il suo carattere,voglio raccontartelo.
Giovan Gastone,assiso in trono durante una cerimonia ufficiale,riceveva gli omaggi da parte di ministri ed ambasciatori.Dopo un po,decisamente annoiato,voltandosi verso un dignitario di Corte a lui vicino,gli disse: << Mah...mi pare di recitare la parte del re in una commedia... >>.
 
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view post Posted on 7/8/2010, 11:16
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Vuoi vedere che era un liberale ante litteram!
 
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il geggi
view post Posted on 7/8/2010, 14:47





...segue

Cosimo era dunque a capo del Governo di Firenze ma,era un regnante a sovranità limitata.L'oligarchia fiorentina,con a capo Francesco Guicciardini ed il Cardinale Cybo,rappresentante il "cane da guardia dell'Imperatore",lo consideravano uno zero e questo Cosimo lo sapeva.La Fortezza da Basso,a Firenze,era nelle mani di Alessandro Vitelli che la teneva per conto di Carlo V,anche la Fortezza di Livorno era nelle mani degli imperiali.Il giovane principe fece buon viso a cattivo gioco,indossò un giaco sotto le vesti,la spada affilata legata in vita e qualche veterano delle Bande Nere al suo fianco.Prese sua madre ed andò a risiedere in Fortezza,"ospite" del Vitelli.

Poche notizie si hanno della vita di Cosimo,prima dei diciasette anni,quando andò al potere.
Giova riportare un paio di episodi,giusto per renderci conto del suo carattere.


http://www.operaduomo.firenze.it/battesimi....asp?id=8&p=277

Quando nacque,il padre Giovanni era a Roma per prendere il comando di cento "Lancie Pontificie",assegnatogli da Papa Giovanni de'Medici,Leone X.
Appresa la notizia della nascita,il condottiero la comunicò al Pontefice al quale domandò quale nome si dovesse imporre al nascituro e questi scelse il nome di Cosimo,come il suo avo.
La residenza di Giovanni,con la moglie Maria Salviati ed il figlio,era Palazzo Portinari,in via del Corso a Firenze,di proprietà dei Salviati ed appartenuto in precedenza al padre di Beatrice Portinari.
Si racconta che Giovanni dalle Bande Nere,durante uno dei suoi rari soggiorni a Firenze,trovandosi nel cortile di suddetto palazzo,vide affacciarsi ad una finestra la fantesca che teneva in braccio Cosimino,ancora infante e lo invitava a salutare il babbo che stava arrivando.Giovanni protese le braccia verso l'alto e disse alla fantesca di buttargli il bambino di sotto.La povera donna strinse Cosimino al petto terrorizzata al che Giovanni ripetè l'ordine e,dal tono,la bambinaia capì che era meglio non farglielo dire una terza volta;chiuse gli occhi e lanciò il bambino nel vuoto che,tutto sgambettante e sorridente,"atterrò" sano e salvo tra le braccia muscolose del suo babbo,con gridolini di gioia.Dal comportamento del figlio,che non manifestò né paura né pianto,Giovanni dedusse che era veramente figlio suo e trasse i migliori auspici per il futuro di Cosimino.
Arriviamo al 1526,Cosimo ha sette anni,il 30 Novembre muore Giovanni dalle Bande Nere.Appena avutone notizia,Maria Salviati pensa a porre in salvo il figlio,così come intende fare Maria Soderini,moglie di Pier Francesco de'Medici (cugino di Giovanni) con i propri:Lorenzino,quattordicenne e Giuliano coetaneo di Cosimo.
Maria manda il figlio a Venezia per due ragioni: la prima è che Giovanni è caduto,al comando di truppe fiorentine,papaline e francesi,al servizio della Serenissima e quindi lo pone sotto la protezione di Essa;la seconda è che la famiglia Salviati ha una filiale del proprio Banco proprio a Venezia.
La fuga doveva essere organizzata in modo di non dare nell'occhio,pertanto il bambino (che era ovviamente all'oscuro di tutto)fu affidato al proprio precettore,un prete pratese,Pier Francesco del Riccio ed a piedi condotto fuori città con una scusa.Il maestro disse a Cosimo che si sarebbero recati alla Vergine Maria della Quercia ma,il bambino obiettò che non era quella la Porta per la quale ci si recava in tale luogo.Il prete con una qualche scusa riuscì a convincerlo e lo condusse per mano fin fuori di Porta San Gallo,dove li attendevano tre cavalli ed alcuni servitori.A questo punto,lascio la parola a Scipione Ammirato,storico e genealogista,amico personale di Cosimo: << (...) Ma allora i rumori [ le proteste del fanciullo] furono grandi perchè in luogo della devozione trovato il fanciullo cavalli e garzoni e per questo,non avendogli detto la madre cosa veruna,entrato in sospetto che non volesse il prete rubarlo [rapirlo] non voleva in conto alcuno lasciarsi mettere a cavallo comeché il sere con acconce parole s'ingegnasse persuadergli che andavano Castello ( località dove c'era una villa medicea ndr) ove Madonna [Maria] era andata per altra strada e per questo [si raccomandava] non facesse quelle cose ch'elle non istavan bene.Ma non per questo quetandosi,convenne con [la forza] recarselo innanzi a cavallo non refinendo tuttavia Cosimo di imperversare e di percuotergli fortemente il petto col capo,ladro e assassino chiamandolo che alla sua madre il rubava.Ma a Castello non ritrovandovi la madre,con discorso non mica da fanciullo subito avvisò il padre esser morto (...) >>.Cosimo ricordò che alla madre scappò qualche lacrima quando aprì una certa lettera,il fatto di essere li e di dover recarsi il giorno dopo a Cafaggiolo senza la madre,gli fecero presagire la brutta notizia.
A Cafaggiolo trovò i due cugini Lorenzino e Giuliano con i quali giocò allegramente,prima di proseguire il viaggio che,dopo aver toccato Marradi,Faenza,Ravenna li condusse a Venezia.Solo qui,il suo maestro,con le cautele del caso,gli comunicò la morte del padre,della quale,come abbiamo visto,si era già reso conto.Non pianse e disse soltanto : << Ben io me lo indovinavo! >>.

Ma torniamo a..."i giorni nostri"!
Il 12 Gennaio,dopo appena tre giorni l'elezione di Cosimo,si fece partire una ambasceria per la Castiglia,dove allora si trovava Carlo V,capeggiata da Bernardo de'Medici,Vescovo di Forlì,per comunicare alla Maestà Cesarea le condoglianze per la morte di Alessandro,l'elezione di Cosimo e la conferma del titolo di Duca.Occorre fare molta attenzione a queste mosse diplomatiche: saranno tutte "pezze d'appoggio" per il partito che sosterrà il vincolo feudale di Firenze nei confronti dell'Impero,quando duecento anni dopo si combatterà la guerra diplomatica,per la successione al Trono di Toscana.Gli ambasciatori fiorentini,per conto di Cosimo,chiesero la mano della vedova di Alessandro,Margherita d'Austria.
Intanto il Marchese del Vasto ed Andrea Doria,dietro richiesta del Cardinale Cybo,avevano provveduto ad inviare a Firenze,1500 fanti spagnoli,precedentemente sbarcati a Lerici,al comando del capitano Francisco Sarmiento.

segue...

 
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view post Posted on 7/8/2010, 20:32
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imperatore

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Il dipinto è notissimo, ma vale la pena postarlo perchè ci sono tutti e tre gli ecclesiastici più noti e importanti di casa Medici:


(da sinistra): Cardinale Giulio de' Medici (1478-1534), futuro Clemente VII; Papa Leone X-Giovanni de Medici (1475-1521); Cardinale Innocenzo Cybo (1491-1550).

E' una copia dell'originale di Raffaello, conservato agli Uffizi:


Nell'originale al posto del Cardinale Cybo c'è il Cardinale de' Rossi, che, poi, era figlio di Maria de' Medici, sorella di Lorenzo il Magnifico. Insomma in questo quadro ci sono tre primi cugini di casa Medici.

Qualcuno sa la storia di questi dipinti?

Edited by elena45 - 8/8/2010, 14:41
 
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view post Posted on 8/8/2010, 15:01
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Agli Uffizi c'è una serie di ritratti dei Medici, bellissimi, tutti postumi, eseguiti da Agnolo Bronzino (1503-1572), pittore di corte di Cosimo I.

.
Cosimo il Vecchio (1389-1464) / Piero il Gottoso (1416-1469)

.
Lorenzo il Magnifico (1449-1492) / Giuliano de' Medici (1453-1478).

.
Leone X (1475-1521) / Piero il fatuo (1472-1503).

.
Clemente VII (1478-1534) / Alessandro de' Medici (1510-1537).

E poi non poteva mancare il padre del committente:


Giovanni dalle Bande Nere (1498-1526).

Edited by elena45 - 31/5/2016, 14:34
 
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il geggi
view post Posted on 8/8/2010, 23:35




... segue

Sappiamo quanto Papa Paolo III Farnese fosse ostile al potere mediceo e quanto bramasse ottenere lo Stato di Firenze per la propria Casa,ma non poteva schierarsi apertamente contro Cosimo,per non entrare in urto con Carlo V,violando così di fatto la neutralità che era alla base della sua politica.
Dette però il suo appoggio a due cardinali fiorentini Giovanni Salviati (fratello di Maria) e Niccolò Ridolfi perchè cercassero,se non un accordo,una intesa col governo mediceo per una pacificazione con i fuoriusciti.
I due cardinali però,una volta ottenuto il lasciapassare dal governo fiorentino,ottennero da Filippo Strozzi fondi per assoldare 1500 armati che si concentrarono nei pressi di Montepulciano,in territorio fiorentino.
Questa sleale quanto maldestra mossa,non sfuggì all'efficiente rete di spionaggio di Alessandro Vitelli e del Cardinale Cybo che,lungi dal far capire al nemico che avevano scoperto il doppio gioco,sollecitarono l'arrivo delle truppe spagnole sbarcate a Lerici e,al tempo stesso,inviarono una solenne ambasceria incontro ai due cardinali per onorarli e scortarli fino a Firenze ma con lo scopo reale di rallentare,con varie scuse,il loro cammino e far sì che giungessero in tempo le truppe imperiali.
Il 21 Gennaio Cosimo andò ad accogliere i due cardinali che entrarono in città per la Porta San Niccolò.Una gran folla era convenuta ma,il Salviati ed i Ridolfi se ne accorsero subito,non certo per dargli il benvenuto quanto,col grido << Palle! Palle! >>,fargli capire da che parte stava la popolazione.
In questo clima i negoziati portarono solo al ritiro del bando contro i fuoriusciti che avrebbero potuto tornare in patria.Tutti meno uno:Lorenzino de'Medici.Quando arrivò la notizia che soldati imperiali stavano giungendo a tappe forzate a Firenze,il Cardinale Salviati protestò dicendo che avrebbe abbandonato i negoziati;fu a questo punto che il Vitelli ed il Guicciardini gli intimarono di congedare le truppe che stanziavano a Montepulciano.Il Salviati si recò colà a congedare il piccolo esercito ma quando fece ritorno a Firenze il clima era decisamente peggiorato ed i due cardinali abbandonarono la città senza null'altro ottenere.
Si dice che il Salviati facesse un ultimo disperato tentativo chiedendo direttamente al nipote di abbandonare l'Imperatore e buttarsi dalla parte francese.Ora,se questo corrispondesse al vero,è certo che vi fu un colloquio tra zio e nipote ma senza testimoni,viene spontaneo avanzare grosse perplessità sulle doti politiche del Salviati che invitava Cosimo ad abbandonare Carlo V,quando da questi il giovane Medici era in attesa di vedersi confermare il titolo di Duca e di avere una risposta sulla richiesta di nozze con la figlia Margherita e,ultimo ma non ultimo,con le Fortezze del proprio Stato,in mano agli spagnoli.
Fallita miseramente questa missione,i fuoriusciti si volsero verso colui che poteva rappresentare la loro unica speranza:Filippo Strozzi.
Il ricchissimo banchiere però,a partre l'aver accolto come << novello Bruto>> e << liberatore della Patria>> Lorenzino,non è che si fosse poi così impegnato per la causa dei fuoriusciti.Anche durante le operazioni di Montepulciano,che abbiamo visto poc'anzi,comunicava al Cardinale Salviati : << (...) quanto ai miei interessi privati io preferirei esser restituito alla patria [...] perchè il nome rebelle dannifica gli traffichi e negozi miei mercantili ( in pratica,col titolo di "ribelle",lo Strozzi non poteva esigere da parte di cittadini fiorentini la restituzione dei propri crediti ndr) [...] inoltre vorrei finire il palazzo,che con il titolo di rebelle non posso fare [...] né mi parendo veder verso a render la libertà alla patria sarebbe forse meglio [anche per voi] abbracciare le cose del [vostro] nipote [Cosimo] >>.
Piuttosto tiepido,quale capo riconosciuto della fazione anti-medicea,come programma di lotta.
Giova ricordare i legami che lo Strozzi ebbe con i papi medicei Leone X e Clemente VII e che finanziò in larghissima parte sia la dote di Caterina de'Medici quand'essa andò sposa al Duca d'Orleans,sia la costruzione della Fortezza da Basso,per conto del Duca Alessandro.
Ascoltiamo messer Filippo Strozzi: << Ho perduto tutto il credito con i fuoriusciti,di che tengo poco conto perchè dove la coscientia mia è sincera verso la patria mia non terrò mai conto d'alcuna puntura o morso [...] non mi capitulate né franzese né spagnolo,ma fiorentino perchè tale in tutte le azioni mie mi troverete e più presto desidero mancare alla mia patria conservata che abitarla distrutta >>.
Nobili parole! Non avrebbe mosso in armi contro la patria sua,piuttosto avrebbe preferito vivere in esilio.
Eppure dopo appena sette mesi,costui assieme ad altri rappresentanti del fuoriuscitismo fiorentino,fece il suo ingresso a Firenze,dopo la sciagurata impresa di Montemurlo,dalla Porta San Frediano,incatenato,sporco di fango ed insanguinato,con la plebe che lo fece bersaglio di lazzi,sputi e sterco di cavallo.
Sentiamo Roberto Cantagalli,nella sua biografia di Cosimo I: << Che era accaduto di talmente fatale a quest'uomo (Filippo Strozzi ndr) da travolgerlo insieme ad altri duecento in quell'irreparabile destino? Egli non aveva fatto conto di doversi misurare con una realtà nuova,una forza che all'improvviso gli si sarebbe levata contro di troppo superiore alle sue capacità e volontà di resisterle: l'incomprensione,il disprezzo,il ripudio implacabile dei propri figli >>.
Filippo Strozzi aveva dieci figli,sette maschi e tre femmine.Primogenito era Piero che aveva un forte ascendente sui fratelli a lui per età più vicini:Leone Vincenzo e Roberto.Dopo la rottura definitiva con Alessandro de'Medici,i giovani Strozzi si naturalizzarono francesi e Piero ottenne i primi successi militari in Piemonte,alla conquista del Castello di Racconigi.
Nel marzo del 1537 rientrò in Italia alla testa di circa duecento fiorentini,risoluto a battersi fino all'ultimo sangue contro la rinnovata tirannia medicea.Qui ebbe una cocente delusione,in quanto il padre,sul quale contavano sia lui che la Francia,gettò molta acqua sul fuoco,cercando di dissuaderlo dall'impresa,esortandolo a non montarsi troppo la testa per qualche modesto successo militare e di stare attento chè i francesi erano si disposti a fare la guerra a Cosimo de'Medici,ma versando il sangue ed i denari degli Strozzi. Piero ribattè che i francesi non erano in obbligo a battersi per la libertà di Firenze ma che questo spettava agli uomini nati liberi e non certo a coloro che avevano fatto dell'usura il solo scopo della loro squallida esistenza:parole durissime nei confronti del padre!
Qualche tempo dopo andò anche peggio.Visto che si era sparsa la voce che, al pari di Filippo Strozzi,anche il figlio Piero volesse rinunciare all'impresa,questi affrontò il padre ed alla presenza del Cardinale Salviati e dell'Ambasciatore di Francia gli gridò: << (...) che non fosse mai più tanto ardito che osasse di chiamarlo suo figliolo perché non era possibile che egli fosse nato da un uomo tanto vile >>.
Il padre,disperato e mortificato cercò,dietro intermissione di Ceccone de'Pazzi e di Benedetto Varchi ,di parlare al figlio per giustificarsi ma questi non volle sentir ragioni e partì,col suo sparuto gruppo di armati,per una serie di incursioni nella Romagna Fiorentina ed in Val Tiberina senza ottenere risultato alcuno,se non quello di venire respinti dalle stesse popolazioni,facendo altresì il gioco del Governo Fiorentino che poteva così dimostrare all'Imperatore del poco pericolo che rappresentava il movimento dei fuoriusciti,che si concretizzava in disorganizzate e velleitarie imprese.

segue...
 
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Des Esseintes
view post Posted on 11/8/2010, 15:33




Però gli uffizzi sono una tortura. Potrebbero metterli più bassi tutti quei ritratti !
 
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67 replies since 26/10/2009, 20:14   12205 views
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