Gente, ho deciso di fare un piccolo "esperimento".
In questi mesi, piano piano, sto cercando di scrivere una fanfiction sulla misteriosa fine di Ludwig, dandogli un finale di pura fantasia,chiaramente.
Per ora vi posto queste prima parte e,poi, se volete potete dire la vostra (sono accettati anche commenti negativi
)
Buona lettura.
Titolo : "LA VALIGIA DELLA FELICITA' "
Svizzera, 18 novembre 1928
Muore un ottantatreenne, ex custode di una casa di riposo per anziani, in un paese vicino a Basilea. Il custode si chiamava Engel ed era ben voluto dal vecchio direttore della struttura, il Signor Albert Schumann, e dai pazienti. Engel era un uomo privo di memoria che Schumann aveva notato in un clinica di Francoforte.
Era il 13 settembre del 1886 e il direttore era andato a Francoforte a trovare il suo amico chirurgo Shultz che, quel giorno, era di turno nell'ospedale. Mentre parlavano, camminando per un corridoio, Schumann scorse una figura che disegnava il panorama della città, osservandolo dalla finestra, in una deserta sala ricreativa.
«Guarda quell' uomo come disegna bene! Lo conosci?» chiese il direttore.
L'amico per tutta risposta: «Sì, ma è meglio che non ti dica nient'altro di lui!» Schumann: «Perchè?». Il chirurgo: «Sto tentando di proteggerlo ».
Il direttore: «E' una persona importante?». L'amico: «Seguimi, voglio mostrarti una cosa». Schumann venne portato dal chirurgo nel sotterraneo, dove c'era un grosso stanzone. Verso il fondo, vi era un baule che venne aperto dall'amico con una chiave che era riposta in un finto libro, su uno scaffale.
Nel baule vi erano degli eleganti indumenti maschili: un orologio da tasca, una bombetta con un fermaglio di pietre preziose, un completo pantalone e giacca nero e un soprabito con il collo di pelliccia. Sugli ultimi due capi erano presenti tre fori di proiettile, e sul retro della cassa dell'orologio era inciso l'emblema della famiglia reale bavarese. «Questo dovrebbe farti capire di chi si tratta» disse il medico. Il direttore, sconvolto, esclamò: «Oh, cielo! E' Ludwig II di Baviera!».
«Quel giorno» ricordò il chirurgo «dei barcaioli che stavano navigando nelle acque del lago di Starnberg, sentirono dei gemiti provenire dalla riva, nelle vicinanze del castello di Berg». «Una volta avvicinatisi alla riva, videro il re a terra in una pozza di sangue , con un profondo taglio alla fronte causato da un pesante corpo contundente(probabilmente ,nel tentativo di dargli il colpo di grazia), e accanto a lui, il corpo senza vita del dottor Gudden».
13 giugno 1886 ore 19.30
Gli uomini si accorsero che il sovrano era ancora vivo e lo caricarono su una delle loro imbarcazioni.
Poco dopo uno di loro, conoscente di Shultz ,corse da lui, in tutta fretta, dicendogli: «Dovete venire! ... Presto! ... Il Re!».
All'epoca lavorava in Baviera.
Ludwig fu portato in segreto nell'abitazione del medico che lo operò, con il materiale a sua disposizione, adibendo, come sala operatoria, il salotto da pranzo. Fortunatamente, le ferite provocate dai proiettili, anche se serie, non erano fatali, così come il taglio sulla fronte.
Dopo l'intervento,il chirurgo gli tagliò i capelli e gli eliminò la barba di modo da renderlo irriconoscibile agli occhi della servitù che sarebbe ritornata l'indomani per prendere servizio.
Il giorno seguente, il sovrano aprì gli occhi e vide che si trovava in una stanza.
Era la camera degli ospiti del medico. Quest'ultimo entrò per controllare il suo paziente e, notandolo cosciente, chiese: «Come vi sentite?».
Ludwig, con un filo di voce, domandò: «Dove sono? Cosa è successo?».
«Molto probabilmente siete stato vittima di un attentato, vicino alla vostra residenza» disse chirurgo. «Quale residenza? ...Io non ricordo nulla... nemmeno il mio nome».
Purtroppo, il re aveva perso la memoria .
Dopo qualche giorno, il dottore procurò per il sovrano dei falsi documenti e mandò un telegramma a Francoforte.
Ormai la Baviera sarebbe stata un pericolo per il monarca.
Bisognava portarlo via dalla sua terra e subito, prima che si venisse a scoprire la verità e che si cercasse di internarlo nuovamente.
In una piovosa mattina , Shultz fece giungere, davanti alla sua residenza, una carrozza per il trasporto dei feriti.
Il re fu trasportato fuori dalla casa con una barella e posato sulla vettura da due infermieri.
<<dove mi state portando?>> domandò Ludwig con voce affaticata.
<<la stiamo portando a curarsi in un ospedale della Germania>>rispose il chirurgo<<ora, cercate di riposare,andrà tutto bene>>aggiunse.
La carrozza partì alla volta dello stato tedesco.
Appena arrivati alla frontiera, due guardie fermarono il veicolo. Domandarono i documenti e dove erano diretti.
Il medico :<<stiamo portando un ferito a Francoforte che necessita di assistenza immediata>>.
Le guardie cominciarono l'ispezione della carrozza.
Shultz sudò freddo quando posarono gli occhi sul paziente.
Per fortuna non ebbero nulla da ridire e l'uomo , silenziosamente, tirò un sospiro di sollievo.
Giunti a destinazione , Ludwig fu ricoverato nel grande ospedale della città.
Mentre si trovava nella sua camera, venne raggiunto dal chirurgo e da un infermiere per il cambio delle medicazioni.
Quando gli fu tolto il bendaggio attorno al capo, egli disse: <<datemi uno specchio, voglio vedere com'è il mio viso>>.
Immediatamente, l' infermiere sfilò un piccolo specchio appeso ad una parete e glielo avvicinò .
Il monarca rimase a bocca aperta per quello che vide riflesso. Il suo viso era gonfio , deturpato dai punti di sutura sulla fronte e le sue gengive erano quasi priva di denti. La scoperta lo sconvolse parecchio tanto che cacciò un grido, che si trasformò in un pianto disperato.
Shultz gli prese la mano dicendogli:<<avanti, si calmi . Lo so , è difficile ma vedrà che l' aiuteremo a superare qualsiasi cosa>>.
La mattina dopo, il dottore ricevette una lettera da parte di uno dei
barcaioli. L'uomo affermava di aver saputo che i sicari del sovrano, non
trovando più il corpo sulla riva e preoccupati per le conseguenze di
questa sparizione inspiegabile (erano certi di essere riusciti nel loro
crimine), erano riusciti a trovare in un obitorio una salma somigliante
che ,immediatamente, venne rivestita con abiti sontuosi ,di modo che
potesse essere scambiata per il re,una volta sfiguratogli il volto.
Ritornò nella camera del suo assistito e lo trovò con lo sguardo perso
nel vuoto. <<come andiamo oggi, monsieur?>> chiese.
L'altro rispose:<<la mia faccia....non mi piace...., e scommetto che anche la mia vita ,di cui non ricordo nulla, deve essere stata disgustosa allo stesso modo ,se mi avete trovato in queste condizioni>>.
Il chirurgo, dopo un pausa di riflessione si limitò a pronunciare: <<
Capisco>>.
Passò una settimana e mezza , ed un infermiere accorse da Shultz : <<
Venga subito, il suo paziente si è alzato in piedi!>>. Si precipitarono
immediatamente nella stanza e trovarono Ludwig che camminava, seppur faticosamente, avanti ed indietro per la camera.
Ques'ultimo ,accortosi dei due uomini, disse: << Non ne potevo più di
stare disteso....Volevo alzarmi e provare a camminare un pò>>.
Con il tempo le sue condizioni migliorarono sempre di più : cominciò a
muoversi sempre meglio , le ferite si erano cicatrizzate e, finalmente,
potè essere dimesso e venne ospitato nella casa del chirurgo.
Quest'ultimo provò a fargli delle domande per vedere se ricordava
qualcosa di se stesso ma , purtroppo l'esito fu negativo.
Durante la sua permanenza da Shultz, il monarca decise di dare una
sistemata al suo aspetto . Fece tantissimo esercizio fisico che gli
consentì di perdere,rapidamente, parecchi chili e, gradualmente, riavere
una corporatura soda come in gioventù e si fece sistemare la dentatura.
Un volta,il medico, vedendolo che si specchiava osservando il suo "nuovo sorriso" ,
contornato da due eleganti baffi "a manubrio", gli domandò: <<continua
sempre a sentirsele bene quelle protesi?>>
Il re :<<benissimo ma, anche se mi dessero fastidio, non mi importebbe
nulla. Sono troppo contento di poter finalmente, sorridere e mangiare
dei cibi solidi>>.
Tutti i giorni Ludwig cercò di tenersi impegnato il più possibile:
andava in varie biblioteche a leggere libri di ogni sorta, visitava
mostre e musei e coltivò l'hobby del disegno.
Ogni volta che osservava una cosa che gli destava interesse, sentiva il
bisogno di disegnarla.
Poi, nei momenti tranquilli, si andava a sedere in una panchina di uno
dei principali parchi pubblici della città ,chiudeva gli occhi e si
metteva ad ascoltare il cinguettio degli uccelli, l'incessante scroscio
delle fontane e la leggera brezza dell'aria che faceva frusciare le
foglie degli alberi ed accarezzava dolcemente il suo viso.
13 settembre 1886
<<questa mattina, è voluto venire qua perchè voleva riprodurre una parte
del panorama della città>>.
Schuman :<<ascolta, me lo presenti?>>.
Shultz:<< Certo!>>
I due entrarono nello stanzone e si avvicinarono al re.
Il chirurgo :<<monsieur...Vorrei farLe conoscere un mio amico: il signor
Albert Schuman>>
<<piacere signor Schuman>> disse Ludwig.
<<il piacere è tutto mio....Ah! vedo che Le piace disegnare!>> disse
l'altro.
<<sì!>> rispose il monarca compiaciuto<< E' una passione che mi è venuta
istintivamente>>.
Dopo qualche minuto di conversazione, il sovrano terminò il suo disegno
e si congedò dai due uomini, dicendo che andava a fare una passeggiata e
che sarebbe tornato per l'ora di pranzo>>.
<<io non so per quanto tempo potrò tenere nascosto il re. Ho paura che
,prima o poi, venga a galla la verità>> disse il medico preoccupato.
<<senti>> propose Schuman<< Se vuoi, posso portarlo con me in Svizzera.
Come già sai, la casa di riposo che dirigo si trova in una cittadella
tranquilla, frequentata da borghesi che non hanno nessun legame con
nobili o politici. Là non dovrebbe avere problemi e,poi, io ti posso
aggiornare se egli comincia a ricordare qualche cosa>>.
Il dottore:<< L'idea non sarebbe male ma, prima, bisognerebbe vedere che
cosa ne penserà lui>>.
Quella stessa sera, egli parlò a Ludwig del discorso del suo amico :
<<purtroppo, non so per quanto tempo potrò tenerLa come mio ospite. Può sempre capitare che, tra capo e collo , possano chiamarmi a lavorare in
qualche altra città e, quindi, mi sarà difficile continuare a seguirla seguirLa
concluse.
Il monarca: << Va bene, accetto>>.
Shultz : << Vedrà, si troverà a Suo agio. Albert e sua moglie sono due
persone eccezionali ed il loro bambino è un tesoro>>.
Così, qualche giorno dopo aver mandato un telegramma alla consorte che
acconsentì, Albert tornò in Svizzera con il suo ospite.
<< Sono sicurò che Le piacerà stare qua>> sorrise Schuman << il posto è
circondato da tanto verde e dalle e dalle catene montuose. Un vero
paradiso!>>
<<oh! lo vedo>> rispose il re.
Il direttore :<< I miei appartamenti si trovano dentro la struttura. Ora
glieli mostro e Le presento mia moglie Anne e mio figlio Joshef>>.
Mentre attraversavano il giardino per raggiungere l'edificio, su una panchina, c'era un vecchio che protestava, agitando una lettera.
<<cosa avete signor Von Malsen?>> domandò Albert.
<<e' da un'ora che ho chiesto all'inserviente di leggermi la lettera di
mio figlio e mia nuora e , fin'ora, non lo ha ancora fatto!>> urlò
l'anziano signore.
Il signor Von Malsen era uno dei pazienti della casa di riposo ed era
totalmente cieco da qualche anno, a seguito di una grave malattia agli
occhi.
<<se vuole, ve la leggo io>> propose Ludwig.
L'uomo: <<grazie figliolo, mi fa veramente una gentilezza>>.
Il sovrano si schiarì la voce e cominciò a leggere.
A fine lettura, il vecchio lo ringraziò nuovamente e aggiunse :
<<leggete molto bene e scommetto che Lei deve essere buono come un angelo>>.
<< Ho deciso quale sarà il mio nome>> disse tra sè e sè il re: <<engel!>>.
Da quel momento , la figura del re Ludwig II scomparve per sempre ;
Linderhof, Neuschwastein ed Herrechiemsee, nei suoi pensieri, non
esisteranno più, così come le opere di Wagner e i progetti per nuove regge.
Ora c’era soltanto un uomo che avrebbe cominciato una nuova esistenza.
Mesi dopo, infatti, sia Shultz che Schuman, conclusero che era passato troppo tempo e al re non era riemerso nessun ricordo.
Quindi ne dedussero che la sua memoria era irreversibilmente perduta.
Per ora, il racconto è fermo in questo punto.