Eccovi un altro stralcio della fanfiction:
Erano passati più di due mesi dal suo arrivo; Engel era diventato il "beniamino di tutti".
Un pomeriggio, mentre prendeva il tè con gli Schumann nel loro salotto, si accorse che i coniugi erano giù di morale.
<<che cosa avete ?>> domandò Engel.
<<vedi>> disse la Signora Schumann <<konrad, tra due settimane, se ne andrà a vivere da suo figlio, a Basilea. Ormai si ritiene troppo vecchio per il suo lavoro>>.
<<sai com'è>> proseguì Albert << dopo tanti anni che una persona lavora da te ti ci affezioni e dopo diventa difficile il doversi separare>>
Engel non prese bene la notizia. Konrad non gli aveva detto nulla, a riguardo.
Quella stessa sera, andò dal custode a chiedere spiegazioni.
<<mi dispiace di non avertelo detto subito>> Konrad con gli occhi umidi<<ma volevo pazientare ancora, prima di informarti...So quanto mi sei affezionato e anche io tengo a te>>
Ad Engel si rigò il viso di lacrime.
<<ma vedi>> continuò il vecchio <<io sono vedovo,le mie forze, con il tempo, stanno perdendo qualche colpo...E' giunto, per me, il momento di battere la ritirata e lasciare che qualcuno si occupi di me>>.
Erano le undici di sera, la luna illuminava a malapena la camera di Engel, lasciata buia.
Non riusciva a prendere sonno. L'idea che quell'anziano uomo che ormai considerava una figura paterna se ne andasse lo distruggeva.
Dopo qualche minuto, dalla loro stanza, Albert ed Anne furono svegliati dal pianto di Engel.
La coppia, sentendo la sua disperazione, si sentì impotente. Non sapevano come aiutarlo.
La mattina seguente Schumann preparò l'annuncio da pubblicare sul quotidiano della cittadella, per cercare un nuovio custode.
In quell'istante, senza preavviso, arrivò Engel:
<<albert! Quell'annuncio non serve. Prenderò io il posto di Konrad>>.
Schumann rimase sorpreso:<< Ma...Engel, tu non hai bisogno di questo lavoro. Ormai, sono due mesi che stai con noi e ti consideriamo come un membro di famiglia>>.
L'altrò insistè: <<lo so, ma voglio essere indipendente. E' da quando sono stato trovato ferito che la gente si occupa di me>>
Dopo un attimo di riflessione, Albert disse:<< Va bene, se è quello che desideri, io non ti ostacolo>>.
Konrad ,appresa la notizia dallo stesso Engel, rimase sgomento: <<ma...Sei sicuro di volerlo fare?>>
L'altro<< Sì, ne sono più che certo!>>
Il vecchio, ripresosi da questa novità, non potè che essere contento e abbracciò calorosamente l'uomo, dicendogli: <<sono pienamente daccordo nel cederti il mio posto, ragazzo mio!...Vedrai, sarai all'altezza di questo incarico!>>.
Engel informò anche Sabine ,che si congratulò.
Passate le due settimane, arrivò ,per Konrad, il momento di salutare gli Schumann e gli ospiti della Casa di riposo. Poi, rivolgendosi ad Engel : <<ora, a te "il comando" !>>.
Detto questo, l'uomo salì in carrozza per andare andare in stazione a prendere il treno per Basilea.
Il neo custode e Konrad si tennero, comunque, in contatto, tramite lettere o telegrammi.
24 dicembre 1886
Era la vigilia di Natale e, ad Engel, venne recapitata l'ennesima lettera del vecchio custode.
Questa volta il contenuto di essa era talmente particolare che l'uomo la fece cadere a terra.
Immediatamente, agitatissimo corse da Schumann.
<<albert! Leggi qua!>> esclamò.
Konrad, sapendo che Engel era una persona sola e senza un passato, decise di fargli uno dei regali più belli: una famiglia.
L'anziano gli voleva molto bene, proprio come un figlio e, quindi, pensò di "adottarlo".
<<ma è una notizia bellissima!>> esultò Albert.
E poi, io non sono una scrittrice proffessionista. Sto facendo solo un piccolo esperimento
